Secondo quanto riferisce una nuova ricerca condotta dal Lawrence Livermore National Laboratory, nel 2009 negli Stati Uniti la popolazione avrebbe consumato più energia rinnovabile di quanto fosse avvenuto nel precedente 2008, e nonostante il consumo generalizzato di energia sia fortemente calato a causa della crisi economico finanziaria che ha colpito gran parte del pianeta.
Gli analisti del Laboratorio Nazionale Lawrence Livermore sostengono infatti che gli statunitensi abbiano usato 94,6 quadrilioni BTU durante il 2009, in calo rispetto al consumo energetico complessivo pari a 99,2 quadrilioni dell’anno precedente: in altri termini, è come se durante il 2009 i cittadini statunitensi abbiano consumato 791 milioni di barili di greggio in meno.
Fortunatamente, il calo dei consumi del carbone, del petrolio e del gas naturale è coinciso con uno sviluppo positivo del consumo dell’energia eolica (0,51 quadrilioni nel 2008, 0,70 quadrilioni nel 2009) per un incremento pari più o meno al risparmio di 33 milioni di barili.
I ricercatori sostengono che il merito di questo sviluppo dei consumi energetici derivanti dallo sfruttamento delle fonti rinnovabili vada ricercato nei progressi tecnologici, che consentono una produzione e un consumo più efficienti, e nella previsione di incentivi governativi pressochè stabili.