Le energie rinnovabili sono il futuro, soprattutto a fronte della crisi climatica che stiamo affrontando: ma com’è la situazione in Italia?
La corsa alle energie rinnovabili è divenuta una realtà sempre più tangibile nel corso degli ultimi anni, complice la crisi climatica e la necessità di rivoluzionare il nostro modo di pensare e di usufruire delle risorse del pianeta. Per contrastare l’aumento della temperatura mondiale, l’inquinamento, le immissioni di CO2 nell’atmosfera, una delle soluzioni più determinanti è rinunciare ai combustibili fossili, attuando una graduale transizione verso, appunto, le energie rinnovabili.
In questo contesto si inseriscono ad esempio iniziative quali in Green Deal, il piano di transizione energetica voluto dall’Unione Europea per gli Stati membri, che prevederebbe una drastica riduzione del ricorso ai combustibili fossili fino a giungere alla loro totale eliminazione entro il 2050, oppure i finanziamenti europei del PNRR. Ma pensare di utilizzare esclusivamente energie rinnovabili, ad oggi, è fattibile?
In Italia nel 2021 il 77% dell’energia è stato importato dall’estero, oltre a ciò il 96% del gas proveniva da altri Paesi, in particolare dalla Russia. Per questa ragione lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha provocato caro-carburanti e caro-energia, portando il tasso di inflazione alle stelle. Tali dati rendono dunque evidente la nostra profonda dipendenza dal gas, nonché la necessità di investire al fine di raggiungere una maggiore indipendenza energetica in termini di relazioni internazionali.
Ad oggi l’energia prodotta da fonti rinnovabili in Italia copre circa il 16 – 17% del fabbisogno totale, di contro al 5 – 6% dei primi anni duemila. Allo stesso tempo, però, il boom delle rinnovabili è avvenuto tra il 2011 e il 2014: negli ultimi dieci anni, invece, non sono stati fatti grandi passi avanti, portando il settore verso uno stallo. Pur rientrando negli standard europei, dunque, l’Italia potrebbe investire in piani a lungo termine per poter sostituire del tutto o quasi l’energia ottenuta da fonti non rinnovabili.
Le centrali idroelettriche che sorgono soprattutto al nord del Paese, dove l’altitudine delle Alpi rende le centrali particolarmente efficienti, o gli sterminati impianti eolici e solari del sud Italia sono esempi di ciò che facciamo e che potremmo continuare a fare al fine di portare la nostra indipendenza energetica al di sopra del 50% rispetto all’attuale 23% e soprattutto di renderci sostenibili rispetto all’ambiente.
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