Secondo i dati rilevati da uno studio inglese sulle energie rinnovabili, condotto dalla British Geological Survey, la città di Glasgow, in Scozia, potrebbe ottenere il 40 per cento dell’energia dalle miniere sommerse dall’acqua, per produrre il riscaldamento necessario per l’intera città.
Nel dettaglio, i risultati dell’importante studio, dimostrano come e in quali quantità l’acqua calda in circolo nelle miniere di carbone, ormai inutilizzate, possa essere utilizzata per fornire calore alla città. Un sistema di pompa potrebbe far arrivare l’acqua calda presso case e uffici e permettere cosi, senza troppe difficoltà, il riscaldamento degli ambienti.
Il gruppo di geologi coinvolti nello studio del British Geological Survey ha realizzato, inoltre, una mappa delle miniere che attualmente sarebbero sommerse nell’acqua, intorno alla cittadina. L’obiettivo della mappa è di riuscire a localizzare le possibili fonti di calore, ovvero zone di concentrazione di acqua calda sotterranea che potrebbe essere vincolata e spinta in superficie per fornire riscaldamento agli edifici, sia pubblici e sia privati.
Non si tratta di una semplice mappa generica, bensì di una mappa tridimensionale, una nuova tipologia di mappa presentata in occasione del British Science Festival di Aberdeen. Stando a quanto dichiarato da Diarmad Campbell, ricercatore del British Geological Survey e coinvolto nel team di studio, le zone calde sotterranee sarebbero delle aree abbastanza estese e che le miniere dalle quali deriva questo calore occupano il cinquanta per cento del territorio totale di Glasgow.
Data la posizione strategica, basterebbe avviare un processo di estrazione dell’acqua direttamente dalla fonte sottostante alla città.
Così facendo, poi, la falda inabissata tenderebbe a raffreddarsi, depositando il calore estratto in superficie, prima che l’acqua ritorni sottoterra per essere nuovamente scaldata e ripetere il circolo.
Il progetto è stato già dimostrato con successo e ha dimostrato i punti esatti dove la particolare tecnica di riscaldamento a energia rinnovabile possa essere applicata senza difficoltà.
In alcune parti del mondo il calore arriva da sottoterra attraverso il vapore, ciò permette di avere una fornitura gratuita e abbondante di energia. Sebbene l’idea sembra essere interessante, gli impianti hanno dei costi relativamente alti, tra le 10000 e 15mila sterline che potrebbero essere recuperate dal risparmio nei consumi.
Foto di Sunil Kirpalani
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