Il Portogallo ha deciso di rompere gli indugi, e incrementare il ritmo di adozione dei propri programmi di sviluppo eco-energetico, aumentando la proporzione di energia derivante dallo sfruttamento di energie rinnovabili e a basso livello di inquinamento a circa un terzo di tutta l’energia prodotta. Il limite temporale di questo obiettivo, ambizioso se considerata la base di partenza del Paese, è stabilita alla fine del decennio appena cominciato.
Secondo uno studio condotto dal governo, infatti, la percentuale di energia tratta dallo sfruttamento di energie rinnovabili salirà al 22,6% del totale dell’energia prodotta alla fine del 2011, per poi incrementare gradualmente fino a raggiungere almeno il 31% nel 2020.
Tra le determinanti di maggiore importanza che dovrebbero favorire il raggiungimento di queste proporzioni vi sarebbe una maggiore efficienza energetica del settore dei trasporti, che sarà “obbligato” a incrementare la proporzione di utilizzo delle eco-energie al 10% entro il 2020.
Positivi, continua il report governativo, saranno anche gli effetti prodotti dal settore delle energie rinnovabili in termini occupazionali, che nel 2020 dovrebbe poter garantire un posto di lavoro a 135 mila persone, contro le attuali 100 mila.
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