La Cina è il Paese in grado di attrarre il maggior volume di investimenti nelle energie rinnovabili. A dirlo, questa volta, è un recente report pubblicato poche ore fa da Ernst and Young, secondo cui il gigante asiatico avrebbe consolidato la propria posizione di leadership, staccando lo storico “rivale” statunitense in questa speciale classifica dedicata alle nazioni più in grado di catalizzare impieghi in eco-energie e sviluppo ecosostenibile.
Lo scenario degli ultimi mesi, prosegue lo studio condotto da Ernst and Young, si sarebbe fatto gradualmente più favorevole per la Cina. Mentre nel 2009, infatti, il Paese asiatico e gli Stati Uniti si contendevano la testa della lista dell’indice di attrattività sulle energie rinnovabili, quest’anno gli Stati Uniti avrebbe perso circa due punti in favore della concorrente cinese.
In particolare, gli Stati Uniti sarebbero stati penalizzati dalla mancata approvazione di alcuni standard nazionali che avrebbero consentito di convogliare nel Paese maggiori volumi di investimenti, che sono invece stati dirottati in altre nazioni più attente al segmento eco-energetico.
Secondo Ernst and Young, oltre agli Stati Uniti anche altre nazioni occidentali starebbero soffrendo l’agguerrita concorrenza dei Paesi in via di sviluppo, che grazie anche a radicali modifiche delle legislazioni locali hanno potuto dare il via a imponenti progetti di riduzione delle emissioni di carbonio con impieghi domestici e stranieri.
Lo stesso report lancia infine una scialuppa di salvataggio per gli Stati Uniti, che vengono comunque definiti una nazione ad alta attrattività, ma che necessità di un consistente e continuo supporto governativo per fornire agli investitori la “fiducia a lungo termine di cui necessitano”.
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