La regione Liguria, nel campo delle energie rinnovabili, ha compiuto un balzo da vero gigante. La produzione di energia da fonti rinnovabili è una risorsa che il nostro Paese dovrebbe sfruttare appieno, e la Liguria l’ha capito. Oltre che per salvaguardare l’ambiente, scegliere di potenziare le energie rinnovabili significa anche autogestire il proprio fabbisogno energetico in maniera redditizia. Tanto che l’obiettivo finale è di ottenere il 17% sul totale dell’energia prodotta imposto dalle normative europee. Vediamo insieme anche altri dettagli sugli obiettivi.
Le energie rinnovabili su cui sta “lavorando” la regione Liguria sono eolico, fotovoltaico, biomasse e idroelettrico. Per il momento il quantitativo energetico ammonta tra i 150 e i 180 MW, con l’intento di raggiungerne 200 tra due anni (2014). E, udite udite, 440 MW entro il corso del 2020! Solo così potrà ottemperare alle richieste dell’Europa in materia di energie rinnovabili.
Claudio Burlando, Presidente della giunta regionale della Liguria, ha le idee chiare sul futuro: creare una filiera manifatturiera che generi, oltre all’energia, anche occupazione nel settore green. “Dobbiamo provare a mettere a sistema, lavorando anche sulla semplificazione burocratica, le imprese che fanno energia e quelle che fanno tecnologia per l’energia. In Liguria ne abbiamo diverse: penso ad Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare, ASG, Ferrania, e le altre che magari sono meno conosciute ma che già lavorano sui generatori eolici di nuova concezione. In Liguria il sole c’è, il vento non manca, le intelligenze neppure: possiamo davvero provare a fare qualcosa“.
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