Un nuovissimo report curato dalla Energy Information Administration degli Stati Uniti d’America, e pubblicato nell’ultimo numero del Monthly Energy Review, sostiene che le fonti energetiche rinnovabili (comprendendo in tal novero i biocarburanti, le biomasse, la geotermia, l’idroelettricità, il solare e l’eolico) sarebbero in grado di rappresentare l’11,14% della potenza energetica statunitense.
I dati, che si riferiscono alla conclusione del primo semestre del 2010 (ultimo momento al quale è possibile riferire un monitoraggio puntuale), evidenziano inoltre un trend di crescita nella diffusione dell’utilizzo delle energie rinnovabili, che nei primi sei mesi del 2009 soddisfacevano il 10,71% della produzione energetica totale, contro il 10,35% dei primi sei mesi del 2008.
Gli ambientalisti sostengono tuttavia che quanto finora agito nel campo delle energie rinnovabili sia stato insufficiente per consentire un rapido ed ecosostenibile sviluppo della nazione, soffermandosi in particolar modo sul confronto con quanto conseguito dal nucleare, che attualmente è in grado di erogare la stessa potenza energetica di quella cumulata dalle varie fonti rinnovabili.
L’energia nucleare è infatti potenzialmente nella situazione di poter fornire l’11,19% della potenza energetica nazionale, contro l’11,14% delle rinnovabili. Ciò che varia è ad ogni modo il trend, che mentre evidenzia un incremento per ciò che concerne le eco-energie, riscontra una flessione per quanto riguarda il nucleare, in calo dell’1,3% rispetto al 2009.
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