Durante tre giorni di conferenze tenutesi all’Università ebraica di Gerusalemme, esperti cinesi e israeliani hanno cercato di comprendere in che modo i due Paesi possano efficacemente collaborare nello sviluppo dell’energia rinnovabile. Il meeting tenutosi a Gerusalemme è il primo di questo tipo a coinvolgere direttamente le due nazioni, che sembra stiano considerando con sempre maggiore interesse la possibilità di allacciare nuovi rapporti eco-energetici.
A margine della conferenza sono infatti stati sottolineati due aspetti principali.
Il primo è relativo all’abbondanza di tecnologie disponibili nei centri di ricerca e di sviluppo israeliani, che potrebbero adeguatamente lavorare anche con partner cinesi. Il secondo è invece riferibile alla straordinaria forza cinese nello sviluppare una strategia sulle energie rinnovabili che non ha uguali nel modo, e che dovrebbe condurre l’economia del Paese asiatico a divenire per lungo tempo quella energeticamente più efficiente.
Stando alle stime elaborate dagli esperti cinesi in tal proposito, entro i prossimi cinque anni le installazioni di soli impianti solari fotovoltaici raggiungeranno i 5 GW, mentre entro il 2020 tali installazioni potranno addirittura arrivare a toccare la soglia dei 20 GW.
Alla luce di tutto ciò, Cina e Israele potrebbero pertanto trovare ampi margini di collaborazione, con rispettivi benefici in termini economici e occupazionali.
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