Da diversi anni in Italia si è creato un solido circuito commerciale che affonda le proprie radici su motivazioni principalmente di carattere etico: il commercio equo e solidale, conosciuto internazionalmente come Fair Trade.
Il commercio equo, che nacque negli anni ’60 in Olanda e Gran Bretagna, non ha tra gli scopi principali solo quello di realizzare profitto, ma anche di combattere tutte le forme di povertà e di sfruttamento del lavoro che sono purtroppo diffuse soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Con questa forma di commercio si cerca di ristabilire una situazione di maggiore equità tra il Nord ed il Sud del mondo facendo in modo che i piccoli agricoltori/produttori siano liberati dalla morsa delle multinazionali e possano godere di un giusto guadagno e di condizioni di lavoro dignitose.
Questa forma di mercato etico, libera dalle logiche del liberismo e del profitto, comporta notevoli vantaggi per i produttori locali quali prezzi equi e costanti nel tempo, assistenza e finanziamenti con l’impegno da parte loro di proteggere l’ambiente, di permettere l’emancipazione economica delle donne e di non sfruttare il lavoro minorile. I prodotti del mercato equosolidale sono i più diversi, compresi quelli di agricoltura biologica. Dal caffè al cacao, dallo zucchero di canna al cioccolato, dalle caramelle al miele, dalle marmellate ai cereali come cuscus, quinoa, mais ed orzo. Non mancano poi gli articoli di artigianato, l’oggettistica e l’abbigliamento. Il circuito del mercato equosolidale non si muove solo attraverso le Botteghe del Mondo, ma ha trovato spazio anche nella grande distribuzione: Coop, Crai, Lidl, Auchan. Questi prodotti rappresentano una chance di crescita economica costante e sostenibile e di sviluppo sociale per i paesi del Sud del mondo.
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