Un gatto è stato trovato in pessime condizioni in Canada. È riuscito a chiedere aiuto dopo essere stato abbandonato ed aver vissuto in situazioni estreme.
L’abbandono di animali domestici è un crimine a tuti gli effetti. La legge ce lo ricorda imponendo una sanzione ai trasgressori, la quale, oltre che essere pecuniaria può anche entrare nel penale. Ed allora come mai tutte le estati si contano migliaia tra cani e gatti abbandonati sui cigli delle strade? Purtroppo nonostante esista il reato, esso è difficilmente punito. Da una parte per una cultura diffusa che non considera l’abbandono di animali domestici ancora un fatto tanto grave. E dall’altra data la difficoltà di ‘pizzicare’ il trasgressore in flagranza di reato.
Gli animali che vengono abbandonati spesso subiscono gravi lesioni o perdono la vita facilmente. Questo può accadere a causa di investimenti con auto, oppure competizioni con altri animali inselvatichiti. Senza la capacità di procacciarsi del cibo resistono poco a freddo ed indigenza. Fortunatamente esistono le associazioni che li aiutano e supportano. Nonostante ciò ogni anno si ripete lo stesso fenomeno, e molti cani e gatti non riescono a superare l’estate infuocata senza cibo né acqua.
Ed è proprio un gatto abbandonato il protagonista inconsapevole di questa storia. Congelato dalla vita di strada con il gran freddo in Canada, ha grattato con le sue ultime forze alla finestra della casa ripetutamente. Picchiettando con la zampa sul vetro. Ed allora i residenti dell’appartamento si sono resi conto della presenza del gatto e di quanto fosse malconcio. Il gatto ha provato a lanciare un grido di aiuto, miagolando debolmente.
A questo punto hanno scattato delle foto e chiamato il servizio che si occupa di animali abbandonati. Era evidente che il gatto avesse numerosi problemi di salute. Oltre al congelamento delle zampe, aveva gli occhi e le orecchie piene di parassiti, e numerose ferite da taglio ancora sanguinanti. Il gatto è rimasto sotto controllo dei veterinari per alcuni giorni. Dopodiché è stato affidato alle cure della famiglia che lo ha salvato. Ha sopportato con pazienza tutte le medicine e le punture. Si fidava di loro.
Se non avesse avuto la brillante idea di chiedere aiuto ad una casa, il gatto, che è stato chiamato Aslan, sarebbe certamente morto. Di ipotermia, di setticemia, di fame o di sete. Ed invece, nonostante sia stato abbandonato – data la razza ed il tipo di ferite il veterinario ne è certo – ancora ha tale fiducia nell’essere umano da rivolgersi ad esso per chiedere aiuto. Anche questo è un segno inequivocabile che il gatto non sia vissuto sempre in strada. Ora manca solo l’ultima fase per rendere felice Aslan, trovare una sistemazione definitiva dove poter stare bene e giocare con altri gatti.
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