Un ritrovamento sconvolgente è stato fatto dai forestali tra le rovine della parte antica di una città: l’essere vivente era lungo tre metri.
Non è semplice ritrovarsi davanti un essere lungo tre metri e che mette paura, riuscendo in ogni caso a mantenere i nervi ben saldi: ogni giorno, in tutto il mondo, il personale forestale si trova ad affrontare delle situazioni difficili e lo fa dimostrando sempre grande sangue freddo. L’ultimo ritrovamento che avrebbe sconvolto tutti, ma appunto non chi si trova ad affrontare ogni giorno tutti, è avvenuto all’interno di un magazzino, tra le rovine della parte antica di una città.
L’essere vivente di grosse dimensioni, lungo oltre tre metri, era entrato in un deposito nella zona di Naresh Mor Papiyapara di Siliguri, città indiana da mezzo milione di abitanti, che si trova nella parte occidentale del Bengala. Gli addetti allo sgombero lo hanno trovato a tarda notte e hanno informato le autorità forestali. Gli operai erano sconvolti perché quella cosa che strisciava sul pavimento è stata immediatamente riconosciuta.
Si trattava infatti di un pitone birmano, un esemplare di animale che secondo l’esperta di fauna selvatica, Rosie Moore, è in grado di ingoiare un altro essere vivente di oltre un metro. Questo esemplare di rettile fa molta paura, soprattutto è pericoloso se non si riesce ad ‘addomesticarlo’ prima della cattura. Sconvolgenti sono alcune immagini ai raggi X di quello che è il suo pasto e soprattutto di quella che è la sua fase digestiva. Il personale del Corpo forestale, in ogni caso, ha messo in sicurezza con grande esperienza questo grosso pitone birmano e lo ha portato in salvo presso uno dei suoi uffici, prima di rimetterlo in natura.
Ma come mai il grosso serpente era arrivato proprio lì dove nessuno se lo aspettava, ovvero nel magazzino che si trova tra le rovine della parte antica di questa città indiana? I forestali hanno subito spiegato che cosa sarebbe successo e come abbia fatto il pitone birmano a trovare rifugio proprio lì.
Nessun ritrovamento misterioso, stando a sentire i forestali, ma semplice istinto di sopravvivenza da parte di questo pitone birmano. A causa delle continue piogge degli ultimi giorni, l’acqua si è infatti accumulata ovunque. Pertanto, gli agenti forestali ipotizzano che il serpente possa essere entrato nel magazzino in cerca di riparo e quindi per evitare di morire annegato all’aria aperta, come probabilmente sarebbe avvenuto. Un membro di un’organizzazione ambientalista ha affermato che il serpente è stato messo in sicurezza e quindi consegnato al dipartimento forestale.
Come è giusto che sia, l’animale potrà tornare a vivere nei suoi ambienti: la ricostruzione dell’intervento, avvenuto in piena notte, è stata fatta da Prashant Das, un impiegato del dipartimento forestale. Questi ha dettagliatamente raccontato tutto quello che è avvenuto nel corso del recupero del grosso rettile. Quindi ha anche confermato quanto sostenuto dagli animalisti, ovvero che il pitone birmano è vivo: ha aggiunto anche un dettaglio, il serpente è stato liberato nella foresta di Baikunthpur.
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