Ornamentali alberi in miniatura, i bonsai conservano significati affascinanti e preziosi. Dall’aspetto decorativo, sono ampiamente utilizzati per abbellire gli ambienti: questi sono gli errori più comuni
L’arte del bonsai è nata in Cina, ma si è diffusa in Giappone, dove ha subito profonde trasformazioni. Albero in miniatura estremamente decorativo, conserva numerosi e importanti significati. Rappresenta la vita, nella sua costante e puntuale trasformazione, ma anche la grandezza dell’Universo, racchiusa in una piccola ma regale connessione con la natura. Nonostante infatti le contenute dimensioni del bonsai, la sua cura prevede che trasmetta un inequivocabile senso di potenza in grado di rasserenare lo spirito.
Non solo, le attenzioni richieste dalla sua inarrestabile crescita determinano anche la comprensione dell’importanza della pazienza, come costante perseguimento del proprio obiettivo. La cura del bonsai infatti è continuativa e si tratta di una tecnica di trasformazione della pianta durante le fasi di crescita, possibile grazie all’utilizzo del filo con cui dare forma ai rami e alle foglie. Un’attività manuale ma soprattutto spirituale, amata da numerose persone per ricevere gli effetti benefici del contatto con la natura, in un impegno che continua a regalare positività. Tuttavia la cura del bonsai non è così semplice e vengono spesso commessi errori comuni: di quali si tratta.
Come precedentemente anticipato, la cura del bonsai richiede attenzione e tecnica, ed è questa una delle ragioni per cui conserva un così grande significato. Per tale ragione, la sua coltivazione non è così semplice, motivo per cui vengono commessi errori molto comuni. Il primo fra tutti riguarda la fase di innaffiatura, che dovrebbe essere sistematica. Molto dipende sia dal terreno in cui è piantato ma soprattutto dalla specie dell’albero, in quanto non è possibile stabilire la periodicità con cui innaffiarlo. Allo stesso modo, se in caso di secchezza si può verificare la morte del bonsai in pochi giorni, è possibile registrare il medesimo risultato anche per un eccesso di acqua, seppur in un lasso di tempo più lungo.
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Bastano alcune settimane per riscontrare la morte del bonsai per le troppe innaffiature, a causa delle radici che possono marcire. Il secondo errore ampiamente comune riguarda la luce, in quanto necessaria alla crescita del bonsai. La maggior parte di questi preziosi alberi in miniatura sono infatti tropicali, una qualità che richiede necessariamente una grande quantità di luce, a non più di un metro di distanza da una finestra. Questo vale per quanto riguarda i bonsai da interni, ma esistono anche per l’esterno, che non dovrebbero essere categoricamente posizionati all’interno dell’abitazione, dove finirebbero per ingiallire.
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La posizione ideale è dove può essere raggiunto dai raggi solari, ma riparato dal vento che può nuocere alla sua struttura. L’ultima errore riguarda l’essenza stessa della tecnica e dell’arte della cura del bonsai, che richiede la virtù dell’attesa e della pazienza. Il vero risultato è il percorso, un concetto non perseguito in caso di fretta nell’apportare modifiche per abbellire il piccolo albero. I cambiamenti impegnativi, come il rinvaso e la potatura, dovrebbero essere impiegato una volta all’anno, durante il quale si effettueranno invece solo gli interventi di mantenimento.
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