Eruzione del vulcano Eyjafjöll del 2010 è stato un evento di entità immane che sta tutt’oggi avendo ripercussioni sul nostro ambiente. Torniamo dunque indietro nel tempo andando a ricordare cosa avvenne.
Nell’area interessata dell’Islanda, già dal Dicembre 2009 iniziò una forte attività vulcanica. Furono migliaia e migliaia le scosse sismiche di magnitudo compresa tra l’uno ed il due sulla scala Richter che si verificarono a partire da quel mese. I sofisticati mezzi tecnologici islandesi rilevarono inoltre un innalzamento di circa 3 centimetri della crosta terrestre in direzione sud nella zona del vulcano Eyjafjöll.
Tutto ciò fece presumere ai vulcanologi un imminente eruzione di grande portata a breve termine. Nel mese di Marzo infatti, i sismi si intensificarono sempre di più, tanto che furono avvertiti anche dai centri abitati nei dintorni. L’eruzione vera e propria ebbe inizio il 20 Marzo 2010 fra le 22:30 e le 23:00 (ora locale).
Prima di conoscere gli avvenimenti successivi bisogna sapere che il vulcano Eyjafjöll è coperto da un immenso ghiacciaio. Il colosso però è in attività fin dai tempi dell’ultima era glaciale. La prima eruzione, quella del 20 Marzo 2010, aprì una fessurazione in questo ghiacciaio ampia 500 metri. Le autorità islandesi dapprima evacuarono la zona, poi però capirono che non vi era pericolosità nell’evento e rispedirono tutti nelle proprie abitazioni. Migliaia e migliaia di turisti accorsero sul posto per osservare il fenomeno.
Il peggio però avvenne il 14 Aprile 2010 quando si aprì una seconda fessurazione tra i ghiacciai. L’Islanda dovette dispiegare sul campo circa 1000 uomini per evacuare la zona in quanto l’attività eruttiva si faceva sempre più potente. La problematica maggiore fu la miscela di temperature tra il ghiaccio e la lava: ciò comporto al verificarsi di un innalzamento gigantesco di una nube di fumo che paralizzò il traffico aereo tra il 14 ed il 20 Aprile. Ben 23 paesi europei furono costretti a chiudere i propri aeroporti facendo perdere alle compagnie milioni e milioni di euro.
Le eruzioni vulcaniche di tali dimensioni sono famose per mutare l’ambiente circostante sulla Terra. Tale evento infatti comportò un cambiamento a livello climatico: grandinate di impatto violentissimo in Gran Bretagna, il congelamento del Mississippi, giornate roventi anche nel Nord Europa. Diverse eruzioni nel corso del secolo passato hanno causato un calo della temperatura media sulla superficie terrestre fino a mezzo grado (scala Celsius) per periodi da uno a tre anni
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