Quali possono essere le conseguenze a livello globale di eventuali eruzioni vulcaniche? Un nuovo studio tenta di dare una risposta e i risultati sono preoccupanti soprattutto per quello che riguarda le comunicazioni
Tutto il mondo globalizzato comunica attraverso sistemi che sono sempre più raffinati e sempre più all’avanguardia. Ma buona parte di quello che viaggia in rete non lo fa attraverso i cavi ma sfruttando l’aria, o meglio la possibilità di propagazione delle onde attraverso fluidi come l’aria. Questo però significa, e basta avere una parabola satellitare per rendersene conto, che le interferenze nell’aria, nei vari strati dell’atmosfera, possono provocare malfunzionamenti e l’improvvisa sparizione della partita che si sta seguendo o della serie TV di cui si è innamorati.
Oltre però alle interferenze che possono venire dall’attività elettrica che genera per esempio touni e fulmini, ci sono anche altre tipologie di interferenze che sono quelle che possono derivare dalle eruzioni vulcaniche. E proprio a partire da un evento eruttivo rimasto famoso, ovvero quello che ha coinvolto il vulcano Tonga nel 2022, un gruppo internazionale di scienziati ha provato a rispondere a una domanda che nella modernità diventa fondamentale: che succede alle comunicazioni in caso di forte eruzione vulcanica?
Come si legge nello studio pubblicato anche da Nature.com nella sezione Scientific Reports, esiste un fenomeno che si chiama bolla di plasma equatoriale. Si tratta di un fenomeno in cui “la densità del plasma” diminuisce con leggere “irregolarità nella densità“. Si tratta di un fenomeno che di solito si osserva nella ionosfera della zona equatoriale. E proprio gli studiosi che si sono concentrati sulle conseguenze della grande e famosa eruzione del vulcano Tonga del 15 gennaio dell’anno scorso hanno scoperto l’impatto che questo fenomeno, su larga scala, può avere alle comunicazioni e soprattutto quelle satellitari.
Come è possibile che un evento che sostanzialmente si svolge sotto la superficie terrestre possa avere impatto a una distanza di circa 80 km dalla superficie terrestre e salire fino a 1000 km (questa l’estensione della ionosfera)? Quello che si è verificato con l’eruzione del vulcano Tonga è ovviamente una possibilità remota ma che non va scartata. In particolare l’evento del 15 gennaio 2022 ha portato a una improvvisa crescita nella “densità degli elettroni e nell’altezza della ionosfera” anche diverse ore prima dell’arrivo dell’onda di pressione atmosferica negli strati più bassi dell’aria. Come sottolineato dallo studio, tutti i fenomeni che avvengono sul pianeta, quindi non solo le eruzioni vulcaniche ma anche per esempio i terremoti, gli tsunami e anche i vari eventi atmosferici come quelli che disturbano le partite di calcio hanno conseguenze a livello della ionosfera, generando disturbi che possono viaggiare per migliaia di chilometri. Ed è quello che per esempio è successo proprio con il vulcano Tonga che con la sua eruzione ha provocato diverse onde di pressione atmosferica che hanno disturbato la ionosfera.
Di certo fino a 50 anni fa i problemi legati a una eruzione vulcanica e alle possibili ripercussioni sulle comunicazioni satellitari potevano essere oggetto di studio ma non dell’attenzione globale. Ma, data soprattutto l’imprevedibilità degli eventi catastrofici legati alle eruzioni vulcaniche, come pure ai terremoti, conoscere ciò che può succedere è anche un modo per iniziare a pensare a come affrontare le conseguenze di un evento del genere. Soprattutto perché, e lo studio di nuovo lo dimostra, le conseguenze si propagano a tutto il globo con una velocità che è insieme straordinaria e terrificante.
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