Le zecche rappresentano un pericolo rilevante per la salute, in quanto potenziali veicoli di alcune malattie. Come salvaguardarsi nell’eventualità di escursioni all’aria aperta: le direttive
L’estate è il periodo ideale per immergersi nel verde, ricercando un po’ di pace dalla routine. Vacanze all’aria aperta o gite per staccare la spina, la stagione si presta a camminate ed escursioni in location incontaminate, dove finalmente ricongiungersi con l’essenza della natura. Benefica per corpo e mente, un toccasana per scaricare la tensione, favorisce l’attività fisica e stati emotivi positivi. Muoversi all’interno di scenari rigogliosi e floreali migliora infatti l’umore e riduce il cortisolo, l’ormone dello stress, procurandoci uno stato di benessere.
Tuttavia vi sono anche alcune “controindicazioni” a cui è bene prestare attenzione per non pagarne le conseguenze, a volte anche gravi. Il primo aspetto da tenere in considerazione sono le zecche, notoriamente portatrici di alcune malattie, alcune pericolose. Molto presenti negli spazi con una concentrata vegetazione, l’esperienza di un incontro con alcuni di questi esemplari è tutt’altro che raro o infrequente durante le escursioni. Per tale ragione, è importante puntare soprattutto sulla prevenzione, prima ancora di conoscere i comportamenti da adottare in caso di effettivo “attacco”.
Escursioni: come evitare le zecche
Sono tanti i viaggiatori che d’estate preferiscono optare per escursioni all’aria aperta, prediligendo una benefica immersione nella natura alla vacanza nelle località marittime. Soddisfacente in termini di panorama, ma anche a livello di attività fisica, stimola e favorisce il benessere psicofisico, anche grazie all’aiuto della vegetazione. Ed è proprio quest’ultima la prima “insidia” che si presenta dinanzi all’escursionista, che sia principiante o esperto: proprio nel verde boschivo si nascondono e annidano le zecche, un serio pericolo per la salute. Veicolo di alcune malattie, più o meno gravi, è importante prestare attenzione per evitare un loro possibile “morso”.
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Tali parassiti molto facilmente riescono ad attaccarsi ai capelli e ai vestiti, penetrando fine alla cute, dove si nutrono attraverso il sangue. I principali rischi patogeni sono la malattia di Lyme, che può comportare gravi conseguenze neurologiche se non curata correttamente, la meningoencefalite da zecca, che può intaccare il sistema nervoso, oltre che eruzioni cutanee importanti. Proprio per la concreta possibilità di incorrere nel rischio di un “attacco”, è molto importante conoscere le direttive che possono aiutare a scongiurarne il rischio.
Come prima azione, la scelta delle calzature deve essere assolutamente pensata in base al luogo che si intende esplorare. In caso di aree boschive con elevata concentrazione di vegetazione, la scelta ideale sono scarponcini chiusi e relativamente alti, così da impedire la “risalita” di eventuali indesiderati insetti, comprese le zecche. Anche i pantaloni devono rispecchiare alcune esigenze, e sarebbe dunque preferibile indossare modelli a gamba lunga, nonostante il caldo, per evitare il contatto diretto in queste zone.
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Ancora meglio se di tonalità chiara, così da poter eventualmente riscontare subito la presenza di intrusi sulla loro superficie. Un altro trucco, può essere l’utilizzo di prodotti repellenti anche sui vestiti, così da creare un’efficace barriera protettiva. Il focus deve spostarsi anche sulla zona più alta del corpo, come capelli e collo, estremamente a rischi soprattutto dove la vegetazione è più alta. A questo proposito può essere utile selezionare un capello che ci protegga dalla caduta delle zecche dagli alberi, una situazione molto frequente.