Un team di esperti ha condotto uno studio per esaminare la possibile correlazione tra le esplosioni nucleari e le variazioni del clima: i risultati della ricerca.
La ricerca non si ferma mai ed è in continua evoluzione. Questa volta sotto la lente di ingrandimento sono finiti i possibili legami che potrebbero esserci tra i test nucleari, che sono stati condotti intorno agli anni ‘50 e ’60, e le innumerevoli variazioni che il clima ha subito nel ventesimo secolo.
È risaputo che un conflitto nucleare sarebbe in grado di impattare in modo significativo sul clima dell’intero Pianeta, dunque è lecito voler scoprire cosa è emerso dallo studio condotto di recente da un team di esperti.
Lo studio che indaga sui possibili rapporti tra test nucleari e variazioni del clima
Sono numerosi gli studi condotti sul cambiamento climatico. Un gruppo di esperti dell’Università di Reading hanno lavorato prendendo come oggetto di studio i dati nucleari che furono condotti negli anni ‘50 e ‘60 da USA e URSS.
L’obiettivo era quello di cercare i possibili intrecci che potevano intercorrere tra i cambiamenti dei parametri atmosferici, più nello specifico, il caso della pioggia. La ricerca e i conseguenti risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Physical Review Letters.
Gli esperti sono venuti a conoscenza di importanti novità, come ad esempio, che le radiazioni date dalle esplosioni nucleari hanno fatto sì che l’atmosfera fosse più elettrica. Cosa ha potuto provocare tutto questo? Udite, udite, impatti sulla formazione di nuvole e pioggia.
Le esplosioni che si registrarono all’epoca avrebbero portato delle conseguenze in termini di pioggia sempre durante quegli anni.
I vari test e le analisi condotte hanno portato in superficie un dettaglio non irrilevante, ovvero, che dopo pochi giorni dalle deflagrazioni, gli episodi di pioggia aumentarono notevolmente arrivando a segnare addirittura il 24% in più. A tutto questo, gli scienziati hanno dato una risposta, spingendo le cause verso quella che è definita l’elettrizzazione dell’atmosfera.
Le cariche elettriche sono in grado di modificare i processi che tutti noi conosciamo e che avvengono all’interno delle nuvole, ovvero le goccioline che si uniscono tra di loro. Seguendo queste orme, dunque c’è la possibilità che le nubi siano molto più pesanti e di conseguenza pericolose perché potrebbero causare piogge frequenti e incessanti.
L’atmosfera “elettrizzata” porterebbe secondo gli esperti pioggia più diffusa, ma anche di più. Si tratta di una scoperta che sta portando gli studiosi a scavare ulteriormente sulla questione.
Dove sono stati condotti gli studi nucleari del Dopoguerra?
C’è un fattore da tenere in considerazione sui test nucleari che hanno susseguito la guerra. Gli studi, infatti, sono stati portati avanti in alcune specifiche zone del Pianeta, come ad esempio il Deserto del Nevada o su minuscole isole incontaminate dell’Oceano Pacifico e ancora in mezzo al Mar Glaciale Artico.
Questo cosa significa? Che seppur molto lontane, la circolazione atmosferica avrebbe potuto consentire alle particelle radioattive di attraversare varie parti del nostro Pianeta, dunque, non è da escludere che le esplosioni anche se avvenute a distanza abbiano potuto influenzare le piogge che ancora si registrano in moltissimi punti del Globo.