Si continuano a lanciare avvertimenti presentando modelli di quello che avverrà se non si fa nulla per cambiare e cose. Purtroppo al mondo ci sono molte belle parole e pochi, quasi nulli, fatti. Ciò che sta accadendo al Pianeta, cambiamenti dei quali il responsabile è unicamente l’essere umano, non sono solo idee e problemi futuri che non riguardano chi vive nel presente. Le variazioni si fanno sentire anche ad oggi e non tentare di migliorare le cose non è di certo un comportamento responsabile.
Allarmanti i dati di un recente studio, che pone i riflettori sulle emissioni di gas serra che provocheranno l’estinzione della vita marina e sarà la più disastrosa da 250 milioni di anni, ovvero da quando i dinosauri hanno vissuto il loro ultimo giorno sulla Terra.
La triste realtà è che purtroppo nonostante quanto ci sia l’avvertimento che la situazione potrà solo peggiorare, sembra che a chi può concretamente fare qualcosa non importi nulla. O meglio, si impegna firmando accordi e usando davvero meravigliose parole, ma tutto resta vano a fronte del fatto che concretamene non si realizzi nulla.
L’essere umano, ospite sulla Terra, è l’unico colpevole dei cambiamenti climatici e di tutti i seri problemi che il Pianeta sta affrontando, questo però non deve essere una scusante per continuare ad infierire, ma dovrebbe essere la motivazione che spinge l’uomo a dare il suo meglio per poter risolvere, o per lo meno tentare.
Un recente studio ha evidenziato come sempre più ci si avvicina ad un’estinzione di massa della vita marina. Per poter capire l’entità di quello che accadrà viene paragonata a quella già avvenuta per i dinosauri. L’Università di Princenton, sulla rivista Science, ha mostrato come i gas serra provocheranno quanto detto prima, circa nel 2100. Il cambiamento climatico porterà negli Oceani l’estinzione dell’81% dei suoi abitanti marini.
Non è un film, è lo scenario che si presenterà nel caso in cui si decida in piena coscienza di non fare nulla. L’assenza di ossigeno che si verificherà nelle acque sarà fatale per tutte le specie che lo vivono. A pagare il prezzo più caro gli ecosistemi polari in quanto non riuscirebbero ad adattarsi alle elevate temperature.
Il tempo per poter fermare tutto c’è. Oltre però a questo serve anche la volontà di voler porre fine, o meglio rimedio, a problematiche che per troppo tempo si sono ignorate, probabilmente facendo finta che non esistessero. La natura sta presentando il conto e sarà non solo l’uomo a pagare il caro prezzo.
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