Etichetta alimentare sostenibile: è la nuova italiana

In Italia è stata introdotta l’etichetta alimentare sostenibile, unica a livello mondiale che fornisce informazioni su tutta la filiera produttiva.

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Scatolette di tonno (Foto da Unsplash) – Ecoo.it

Saper leggere l’etichetta dei prodotti, spesso e volentieri, significa acquistare prodotti migliori e più adatti alle nostre esigenze. Pensiamo ad esempio all’etichetta del tonno in scatola, ove ci vengono fornite informazioni rispetto alle zone e alle modalità di pesca. Non è raro, inoltre, controllare i valori nutrizionali degli alimenti oppure la data di scadenza di un prodotto quando andiamo al supermercato. L’etichetta che presenta queste informazioni è detta nutri-score, ma da oggi in Italia i prodotti da acquistare presenteranno una nuova etichetta alimentare.

Lo scopo di questa “rivoluzione” è informare il consumatore non solo sulle proprietà nutrizionali degli alimenti, ma anche sulla loro filiera produttiva. In un’ottica di sostenibilità si tratta di un enorme passo avanti: pensiamo a tutte le persone che già oggi preferiscono consumare prodotti biologici oppure a tutti coloro che scelgono di consumare ridotte quantità di carne a patto che il processo produttivo sia sostenibile.

Etichetta alimentare sostenibile: 4 indicatori della qualità del prodotto

La nuova etichetta alimentare prende il nome di Positive Food ed è promossa dall’associazione Milan Center for Food Law and Policy, dall’Università di Milano e dalla Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali che fa capo al Consiglio dei Ministri. Essa si compone di 4 indicatori, che contribuiscono a fornire un valore finale compreso tra 1 e 5: maggiore è il risultato ottenuto, migliore sarà la qualità del prodotto e del processo produttivo.

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Etichetta alimentare sostenibile Positive Food (Foto da positivefood.net) – Ecoo.it

I 4 indicatori forniti dall’etichetta sono:

  • nutrienti, vale a dire i “classici” valori nutrizionali che devono essere espressi su ogni prodotto.
  • Persone, che indica il benessere dei lavoratori coinvolti nella produzione degli alimenti. Questo indicatore valuta elementi quali l’inclusività, la parità di genere o l’equità.
  • Ambiente: indica l’impatto ambientale della produzione dell’alimento, considerando ad esempio la quantità di suolo o acqua necessari a produrlo.
  • Filiera: una panoramica generale sul processo produttivo dell’alimento, a partire dall’impatto sociale o ambientale di quest’ultimo, fino ad arrivare sugli scaffali dei supermercati.

Positive Food rende il consumatore più consapevole

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Ragazza che fa spesa (Foto da Unsplash) – Ecoo.it

L’etichetta Positive Food verrà rilasciata alle aziende su base volontaria: sono molti i brand che si pregiano di una filiera produttiva sostenibile in ogni parte del processo. L’etichetta alimentare sostenibile, in questo senso, offre la possibilità di rendere il consumatore più consapevole rispetto al lavoro che c’è dietro la produzione di determinati alimenti.