È notizia molto recente una serie di sequestri che ha coinvolto prodotti per l’igiene personale nonché profumi contenenti una sostanza chiamata Lilial. Perché si è arrivati al ritiro?
Quello che c’è all’interno dei prodotti che ogni giorno vengono utilizzati per la profumazione e la pulizia del corpo dovrebbe essere oggetto della stessa attenta analisi da parte degli utenti che viene data alla lettura degli ingredienti dei prodotti alimentari. Perché molto spesso c’è la convinzione che si tratti soltanto di saponi o soltanto di profumi e che quindi, non trattandosi di cibo che viene ingerito, si può fare a meno di sapere che cosa c’è dentro.
Ma si tratta di un grosso errore, perché pensare che le sostanze utilizzate nei saponi non rimangano sulla pelle o addirittura non penetrino gli strati dell’epidermide è sbagliato. La pelle, infatti, assorbe ciò con cui entra a contatto, e non potrebbe essere altrimenti dato che se così non fosse non funzionerebbero neanche le famose creme che tante persone comprano ogni giorno. E se entra in contatto con sostanze tossiche queste passano comunque.
La composizione dei prodotti che si trovano nel tuo mobiletto del bagno potrebbe lasciarti sconvolto. Ma sarebbe invece opportuno e salutare leggere le etichette non solo dei cibi ma anche di tutti i saponi, i profumi, i bagnoschiuma e i detergenti che affollano gli stipetti e la mensola della doccia. Esattamente come avviene per i cibi, nelle cui ricette alcuni addittivi sono ormai vietati, anche per saponi e affini esistono sostanze che dopo attenti studi sono state classificate come pericolose.
E il Lilial è tra queste sostanze. Il nome con cui potresti trovarlo sull’etichetta non è Lilial bensì Butylphenyl methylpropional ma il risultato non cambia. Si tratta di una sostanza che è riconosciuta come pericolosa per la salute degli ambienti e delle persone dal 2022 ed è per questo bandita in Europa.
Non è un ingrediente imprescindibile ma rientra tra quelli che producono il profumo dei prodotti da bagno (e dei profumi) ed è stato attenzionato a lungo prima che gli organi internazionali prendessero una decisione riguardo la sua tossicità. Ma anche prima che venisse ufficialmente messo al mando il Butylphenyl methylpropional aveva dimostrato di essere un allergene. Il bando è arivato solo più di recente con la motivazione di sostanza potenzialmente tossica per l’apparato riproduttore e il sistema endocrino.
Si è tornati a parlare di Lilial o Butylphenyl methylpropional a causa di un nuovo sequestro portato a termine dalla Guardia di Finanza di Pisa che ha portato anche alla denuncia di dieci persone coinvolte nell’importazione dei prodotti individuati come non conformi. Ma se non può essere utilizzato per prodotti in vendita all’interno dell’UE perchè è scattato l’allarme e il sequestro?
Perchè si tratta di un ingrediente cosmetico ancora molto diffuso e molto usato da produttori al di fuori dell’UE. Per difendersi da questo genere di contraffazioni rischiose l’unico consiglio è quello di leggere bene l’etichetta e di informarsi con attenzione su tutto ciò che si nasconde dietro i nomi scientifici spesso impossibili da pronunciare che si trovano nelle formulazioni.
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