L’Etna, vulcano siciliano, ha fatto tremare la terra intorno alla sua area di influenza dando precise indicazioni sul suo stato: vediamo cosa dicono gli esperti
La vulcanologia è la disciplina che si occupa di studiare la storia e i comportamenti dei giganti che si trovano sul nostro Pianeta, alcuni in attività continua, altri dormienti. Per la precisione è una branca della più ampia geologia dedicata esclusivamente ai processi e ai fenomeni che interessano i vulcani, come gli eventi eruttivi, il materiale che sprigionano, i pericoli legati alla loro attività e i rischi collegati. I vulcanologi effettuano vere e proprie indagini per approfondire la conoscenza di queste particolari montagne di lava.
Per comprendere, infatti, l’origine e il funzionamento dei vulcani è necessario agire sul campo per una prima fase di raccolta di informazioni, per poi completare la ricerca in laboratorio dove è possibile passare all’analisi e all’interpretazione dei campioni e dei dati reperiti. E’ anche importante effettuare un censimento dei vulcani e procedere con la loro classificazione in base al tipo eruttivo. Esistono infatti diverse tipologie di eruzioni secondo parametri stabiliti come le hawaiane, le stromboliane o le vulcaniane.
L’Etna, detta anche Mongibello, è il vulcano attivo più alto d’Europa, nato circa 600mila anni fa da una collisione tra la placca Euroasiatica e quella Africana che generò un’eruzione sotto il livello del mare. In un lunghissimo lasso di tempo si è formato quello che oggi conosciamo come l’edificio vulcanico dell’Etna. Composto da più crateri sommitali, l’Etna è diventato Patrimonio dell’Umanità UNESCO per le sue caratteristiche considerate uniche come le ceneri, le grotte e le stesse colate di lava.
Negli ultimi giorni la terra che si estende alle pendici dell’Etna ha tremato, facendo registrare una scossa di terremoto di magnitudo 3,2, con epicentro ad una profondità di circa 9,7 chilometri. Nessun danno a cose o a persone per fortuna, ma tanta preoccupazione. Gli studiosi hanno individuato un meccanismo vulcanico combinato di due serbatoi di stoccaggio di magma posti a differenti profondità, che rappresentano una sorta di motore di avviamento delle sequenze di eruzioni.
In pratica il serbatoio posto ad una profondità media carica quello più superficiale dove il gas si separa dal magma aumentando la pressione. Quando questa raggiunge livelli elevati si apre una sorta di valvola che fa drenare la lava dal resto del sistema. Una volta scaricata la pressione eccedente, la valvola torna a chiudersi, in un meccanismo di ciclo continuo. Il vulcanologo dell’IGV di Catania, Alessandro Bonforte, spiega che l’attività sismica registrata ai piedi dell’Etna potrebbe essere correlata al processo di ricarica del vulcano.
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