Stop al giacimento di gas per via dei terremoti: cosa sta succedendo nel cuore dell’Europa. Facciamo chiarezza su una situazione che sta allarmando tutti
Il più grande giacimento di gas in Europa, a Groningen, nei Paesi Bassi, è stato chiuso lo scorso 1° ottobre. La notizia è rimbalzata su tutti i pricipali media, del nostro Paese e non solo. La produzione di gas si sarebbe fermata perché avrebbe causato terremoto indotti di bassa identità, questa la spiegazione data dal governo e dalla società che gestisce l’impianto. La notizia sta girando negli ultimi giorni e, a dire la verità, risulta davvero molto allarmante.
L’uomo può causare dei terremoti? Ci dobbiamo preoccupare? Queste le domande che sono sorte spontaneamente tra la popolazione. Oggi cerchiamo di dare una risposta a questi interrogativi, di chiarire come stanno davvero le cose e perché il governo dei Paesi Bassi ha imposto lo stop al giacimento che si trova nel Nord est del Paese e che contiene ancora 600 metri cubi di gas.
Partiamo subito con specificare che i terremoti che tutti, almeno una volta nella vita, purtroppo, abbiamo avvertito sono naturali, e non indotti. Nella zona di Groningen, considerato un tempo il più grande giacimento di gas esistente al mondo, con il passare del tempo si sono sviluppati però sempre più terremoti, nonostante il territorio sia considerato dalla sismicità bassa.
Proprio questo ha spinto il governo a ridurre la quantità di gas estratto passando dai 54 miliardi di metri cubi estratti nel 2013 ai 24 del 2017. Questo però non è bastato a far cessare i terremoti e quindi si è deciso di chiudere ufficialmente l’impianto che, per essere precisi, potrà essere usato in caso di necessità, secondo le disposizioni governative, fino ad ottobre 2024.
In alcuni rari casi sì, con scosse di piccole intensità che vengono appunto chiamati terremoti indotti. Si tratta di fenomeni estremamente rari: a livello globale, infatti, i terremoti indotti sono meno dello 0,01% del totale mentre il 99,99% dei sismi sono di origine naturale. Cosa accade in questi casi? Quando si estrae il gas la pressione all’interno del giacimento diminuisce e può portare ad una compattazione, aumentando lo stress sulle faglie che si trovano sottoterra che attivandosi possono dar vita a piccoli terremoti.
C’è però da analizzare bene la situazione di Groningen ed i dati sui sismi ci consentono di fare chiarezza. Negli ultimi sessant’anni sono stati registrati solo 9 terremoti con magnitudo superiore a 2,5, il più forte nel 2006 con magnitudo 3.8. Qualche danno è stato fatto certo, ma senza eccessi. Ecco allora che sorge spontanea la domanda: dobbiamo preoccuparci per i terremoti indotti?
Come abbiamo precisato si tratta di fenomeni molto rari e che hanno delle magnitudo estremamente ridotte, di solito molto più basse di quelle dei terremoti naturali ed il caso di Groningen è la prova perfetta. Ecco perché non c’è da farsi influenzare da dubbi (leciti che possono nascere) e da tante bufale che spesso si leggono sul web.
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