Nonostante i livelli medi delle riserve di gas hanno già superato l’obiettivo che l’Unione Europea aveva posto per il 1° novembre, rimane la preoccupazione.
Gas Infrastructure Europe (Gie), l’associazione degli operatori delle infrastrutture del gas nel Vecchio Continente, nei giorni scorsi, ha fornito i dati relativi ai livelli che hanno raggiunto le riserve di gas in Europa.
Al 16 agosto, i livelli medi di stoccaggio del gas dei vari paesi Ue aveva raggiunto quota 90,1%, un dato significativo considerando che l’Unione Europea aveva fissato come data per raggiungere tale obiettivo l’1 novembre. Nonostante il raggiungimento del traguardo con due mesi e mezzo d’anticipo, rimane la preoccupazione per la fornitura durante l’inverno.
Il 16 agosto scorso, i livelli di stoccaggio di gas degli impianti presenti in Europa hanno raggiunto una capacità media del 90,1%, una quantità pari ad oltre 93 miliardi di metri cubi. A confermarlo i dati resi noti dal Gie.
Il raggiungimento di quota 90% di riserve di gas arriva con due mesi e mezzo d’anticipo rispetto alla data che l’Unione Europea aveva fissato come obiettivo (1° novembre 2023) e rappresenta il dato più alto mai registrato in questo determinato periodo dell’anno. Si tratta, però, come anticipato di un dato medio ed i livelli variano tra le varie nazioni anche se la maggior parte dei 27 paesi Ue hanno raggiunto o superato quota 90%. Ad aver già superato l’obiettivo Ue Italia, Spagna, Germania, Olanda e Lettonia, mentre altre come la Francia sono ancora al di sotto del 90%.
Il traguardo relativo allo stoccaggio di gas è stato introdotto lo scorso anno dall’Ue in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina e la conseguente riduzione della fornitura del gas da parte della Russia.
Secondo alcuni, questi dati sarebbero rassicuranti in vista della stagione invernale con la possibilità di poter rispondere adeguatamente alla domanda di gas, per altri non sarebbe così. Come riporta la redazione di Money.it, per alcuni esperti le basse temperature che potrebbero registrarsi nel periodo compreso tra ottobre e marzo e l’aumento dei prezzi della materia prima potrebbe rendere insufficienti le scorte accumulate per affrontare l’inverno.
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