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Europei 2012: contro il massacro dei cani si manifesta anche in Italia

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strage cani ucraina manifestazioneGli Europei 2012 stanno per terminare e intanto anche in Italia non finiscono le manifestazioni contro la strage di cani in Ucraina, un fenomeno del quale non si è parlato nei media tradizionali, ma che dovrebbe essere posto all’attenzione della collettività, in modo che chiunque possa reagire contro quella che si è rivelata una vera e propria strage di animali. La nuova iniziativa, pensata dal consigliere comunale di Milano Mattia Calise, del Movimento Cinque Stelle, è molto semplice e potrebbe essere utile per fare un’attività di sensibilizzazione estesa a molte persone.

La proposta del consigliere è quella di proiettare nei maxischermi in città, prima dell’inizio delle partite di mercoledì, di giovedì e di domenica, uno spot con immagini che lo stesso consigliere è pronto ad offrire al Comune, per informare sul massacro dei cani che sta avvenendo da parecchio tempo in Ucraina.
Inoltre Calise chiede alla Uefa di far tesoro dell’esperienza degli Europei 2012, per proporre in futuro il rispetto delle norme in materie di tutela degli animali come uno dei requisiti necessari per permettere ad un Paese di candidarsi alla partecipazione alla manifestazione calcistica.
Un presidio di protesta è stato effettuato anche in piazza San Babila a Milano, dove gli animalisti hanno esposto striscioni per informrare del massacro dei randagi. Uno degli striscioni recitava: “Non è concepibile che per un pallone siano morti migliaia di cani“.
Sulla questione è intervenuto anche Andrea Cisternino, delegato Oipa a Kiev, che abbiamo intervistato di recente, che ha spiegato che mentre i tifosi urlano per la gioia, i randagi urlano per la sofferenza.
Continua la protesta contro la strage di cani in Ucraina
Europei 2012 ancora nel mirino: la strage di cani randagi in Ucraina che si sta facendo nel paese pensando così di ripulirlo in occasione dell’evento calcistico non smette di far discutere. Il Governo locale fa di tutto per evitare l’argomento, minimizzando e dicendo che la realtà è ben diversa. In realtà, però, il massacro di cani e di gatti è sotto gli occhi di molto e viene costantemente denunciato da molteplici associazioni, dall’Enpa alla Lav fino all’Oipa. E’ grazie a loro, infatti, che sappiamo quanto sia stato “surreale” l’incontro avvenuto con i rappresentanti dell’ambasciata dell’Ucraina.
Nuova manifestazione a Roma contro la strage di animali domestici in Ucraina
Stamattina sono stati circa una trentina gli attivisti dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus che si sono incatenati di fronte all’Ambasciata Ucraina di Roma, boicottando l’ingresso nel palazzo. Si contesta sia per la violazione dei diritti umani che contro il maltrattamento degli animali, viste le barbarie che proprio cani e gatti stanno subendo nel Paese.
Gli attivisti, guidati da Walter Caporale, sono arrivati a questo gesto estremo in seguito al tentativo fallito di consegnare una lettera all’ambasciatore, il quale si è rifiutato di incontrarli. I manifestanti hanno dunque fatto sentire la loro voce contro la detenzione dell’ex premier Yulia Timoshenko, condannata sommariamente e vittima di violenze in carcere. Oltre a questa violazione dei diritti civili, c’è anche quella degli animali domestici che vengono brutalmente eliminare per fare sembrare l’Ucraina un paese degno di ospitare gli Europei di calcio.
Si chiede alla nostra squadra di calcio e a tutti i suoi rappresentanti più illustri di fare un gesto simbolico importante, e di coinvolgere le altre squadre nazionali in questa iniziativa: la speranza è che i giocatori, gli allenatori e i dirigenti possano interessarsi alla vicenda e osservare un minuto di silenzio prima del fischio d’inizio della prima partita, indossando una fascia nera al braccio in segno di lutto. Perché di questo si tratta, di un massacro legalizzato e autorizzato che coinvolge molti innocenti animali. Il comportamento fino a qua tenuto dai più alti vertici del calcio è infatti molto dubbio e discutibile, senza prese di posizione di condanna netta e definitiva.
A Roma fu fatta anche un’altra manifestazione nazionale contro la strage dei cani in Ucraina
Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul caso è stata fatta anche una manifestazione per il 5 maggio, un grande evento pensato per cercare di trovare ogni modo possibile per boicottare gli Europei di calcio.
Alla manifestazione hanno partecipato, oltre a volontari e a comuni cittadini, anche le associazioni animaliste, che sono stanche di veder finire nel nulla un problema che in realtà esiste e risulta anche ben visibile. Addirittura c’è chi sostiene che la strage dei cani randagi sia in realtà una montatura effettuata con fini politici, per screditare il governo dell’Ucraina.
Purtroppo le cose non stanno proprio in questo modo, considerando che ci sono tante persone che raccontano l’esperienza personale effettuata proprio in Ucraina, come Andrea Cisternino, che di recente abbiamo intervistato.
Dice Cisternino: “Ho iniziato più di un anno fa questa battaglia, da solo, mi dicevo ‘prima o poi qualcuno mi darà retta, qualcuno vedrà i miei documenti’. E’ passato tanto tempo, troppo, molte creature sono state private della loro vita … troppe, però ora mi ascoltano, mi credono, mi guardano, mi chiedono ed è questo che è importante“.
Da Bologna parte la mobilitazione [VIDEO]

Parte da Bologna, in particolare dall’eurodeputato Zanoni e dal foto report Andrea Cisternino l’appello per fermare il massacro. La ex repubblica sovietica, infatti, si sta drammaticamente preparando agli europei di calcio: i randagi, cani e gatti abbandonati per la strada, stanno infatti venendo sterminati nel peggior modo possibile. Uccisi a bastonati, fucilati o avvelenati, è questa la fine che stanno facendo i tanti, troppi, animali che di solito abitano le nostre case e riempiono la nostra vita d’amore. Il tutto per rendere le città più presentabili e pulite in occasione degli europei di calcio che si disputeranno proprio quest’estate. La nostra esclusiva intervista ad Andrea Cisternino vi aiuterà a farvi un quadro più dettagliato della situazione.

Ad oggi si contano 20mila animali così barbaramente uccisi: una situazione inammissibile, che Zanoni e Cisternino hanno deciso di rendere pubblica con quattro conferenze tra Bologna, Mestre, Trento e Udine. L’ultimo incontro, avvenuto proprio ieri sera nel capoluogo emiliano, ha visto il tutto esaurito, nonostante la difficoltà di vedere certe immagini e certi video, documenti realizzati direttamente dallo stesso Cisternino in Ucraina. Il tutto avviene in mezzo alla strada, alla luce del sole. Se prima però le stragi di cani in Ucraina avvenivano di fronte all’indifferenza totale della gente, ora sembra che qualcosa si stia muovendo nell’opinione pubblica locale.
L’Uefa come Ponzio Pilato
I dirigenti del calcio europeo, infatti, hanno avuto il coraggio di dire che è stato fatto tutto il possibile, da parte loro, per fermare la carneficina. I testimoni dicono però che le cose non stanno esattamente così.
Era fine novembre quando l’Uefa dichiarava di aver donato dei soldi alla Protezione animali di Kiev, soldi che però i volontari dichiarano di non aver mai visto.
A questo si aggiunge, come aggravante, il fatto che i fondi statali per la sterilizzazione degli animali vengono, spesso, rubati. Il problema del randagismo, infatti, è una questione che lungo tempo affligge il paese ex-sovietico, ma le crudeltà e le disumanità verso gli animali sono aumentate esponenzialmente dopo la nomina del paese per Euro 2012.
Come già detto, gli animali vengono torturati e uccisi nei modi più barbari, con il beneplacito e, anzi, il sostegno delle autorità locali, che vogliono far sembrare il loro paese un luogo ospitale e attrattivo per tutti i turisti che verranno a vedere i match delle loro squadre del cuore, possibilmente incuranti del massacro autorizzato che questi personaggi. Addirittura, in una visita del 26 e 27 febbraio, Platini dichiara che tutto procede bene. La domanda sorge spontanea: bene per chi?
Qualcosa ancora si può fare
Erano state proprio le proteste della Comunità Europea e delle associazioni ambientaliste a fermare, qualche mese fa in Romania, la legge ammazza-cani. Anche a causa delle forti pressioni, infatti, la corte costituzionale rumena aveva rispedito al parlamento il provvedimento dove si prevedeva l’eutanasia per cani aggressivi, portatori di malattie o pericolosi, dopo appena tre giorni dalla loro cattura, lasciando di fatto molti dubbi d’interpretazione e molta libertà d’azione.
La sensibilizzazione della gente serve anche in questo caso per bloccare questa carneficina e salvare gli animali domestici da un tragico destino: pensando alla passione che gli italiani hanno per il calcio ma anche per la vita di questi indifesi, non è pensabile che questa strage di cani in Ucraina passi del tutto inosservata.
Per stimolare ulteriormente la questione, Zanoni ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo il loro intervento per fermare ufficialmente questo inutile e doloroso massacro. Anche noi, nel nostro piccolo, possiamo diffondere la notizia e l’indignazione. Fare silenzio, sedersi di fronte alla tv e tifare per la nostra squadra, infatti, equivarrebbe a finanziare l’uccisione di questi poveri, innocenti animali. Vogliamo davvero esserne complici?

Elisabetta Fonte

Elisabetta Fonte è stata collaboratrice di Ecoo e Pourfemme dal 2011 al 2019, occupandosi principalmente di arredamento sostenibile, decorazioni fai da te e riciclo creativo.

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