Al di là dei vincitori della sfida calcistica degli Europei 2012, c’è anche chi già ha vinto in termini di sostenibilità ambientale. Ci sono infatti alcune squadre degli Europei 2012 che hanno deciso di indossare completi da gara realizzati in pet riciclato. Queste squadre sono la Francia, il Portogallo, l’Olanda, la Polonia e la Croazia. Davvero un bel gesto per dimostrare l’attenzione nei confronti di un impatto ambientale sostenibile, specialmente in un’occasione come quella degli Europei.
A cura di Gianluca Rini
Non dobbiamo infatti sottovalutare il valore che le varie occasioni hanno in tema di sensibilizzazione ambientale. Sicuramente gli Europei costituiscono un momento importante anche per far capire l’importanza del rispetto dell’ambiente.
Unire la salvaguardia dell’ambiente alle performance sportive sembra essere una combinazione vincente, anche perché le divise calcistiche realizzate con materiali ecosostenibili si sono dimostrate particolarmente resistenti e anche più leggere.
I pantaloncini in particolare sono stati realizzati con il 100% di pet riciclato, le maglie impiegano il 96% di questo materiale e hanno dei fori al laser, per aiutare la regolazione della temperatura corporea e per favorire la ventilazione.
E’ stato calcolato che in totale, per realizzare un kit per le gare calcistiche, sono state utilizzate mediamente 13 bottiglie di plastica riciclata. Il pet oggi può essere considerato una risorsa per produrre nuovi materiali che vengono utilizzati soprattutto nell’abbigliamento.
Riciclare la plastica è un atto importante che ci aiuta a portare avanti comportamenti ecosostenibili che poi si riflettono nelle più disparate occasioni.
Le magliette degli sportivi sono inquinanti
Gli europei di calcio 2012 sono ormai alle porte: tutti i tifosi sono pronti a stare davanti alla tv a gustarsi lo spettacolo della squadra del cuore, magari indossando le magliette dei propri idoli. Il problema emerge proprio qui: le magliette ufficiali Euro 2012 contengono sostanze tossiche. A fare questa incredibile scoperta è stata l’organizzazione europea dei consumatori: dopo approfondite analisi, infatti, alcune sostanze che compongono la maglietta sono dannose sia per il corpo umano nel caso in cui vengano indossate, ma anche contrarie ai principi di attenzione all’ambiente e si manifesteranno quando entreranno nel processo di smaltimento dei rifiuti.
Come se questi europei di calcio non avessero già avuto abbastanza problemi con la strage di cani in Ucraina, ora ecco lo scandalo dell’abbigliamento inquinante. Le magliette sotto accusa sono quelle delle nazionali di Italia, Spagna, Germania, Ucraina, Russia, Francia, Portogallo e Olanda: le t-shirts di queste squadre di calcio secondo gli studi effettuati contengono piombo, nichel e perfino dei ritardanti di fiamma. Come se non bastasse, le maglie che rappresentano la nostra nazionale e quella spagnola conterrebbero anche il nonilfenolo, una sostanza tossica ancora peggiore rispetto alle altre.
L’organizzazione europea dei consumatori arriva a dire che queste magliette non dovrebbero nemmeno trovarsi in commercio data la loro alta tossicità. Anche i calciatori potrebbero riscontrare dei problemi, anche se portandole 3 o 4 volte i danni alla salute potrebbero essere limitati. La vera preoccupazione è per i tifosi che potrebbero indossare la maglia centinaia di volte, alterando pericolosamente il loro stato di salute.
Il problema si presenterà comunque anche quando le magliette andranno portate in discarica e si procederà con lo smaltimento dei rifiuti, sia quando esse saranno buttate dai tifosi sia per quanto riguarda quelle invendute: le sostanze chimiche, infatti, potrebbero a questo punto creare nuovi problemi all’ambiente. È paradossale invece pensare che siano le magliette non ufficiale, quelle vendute sulle bancarelle, a non contenere alcun residuo tossico, a differenza di quelle istituzionali. Se quindi dovete scegliere di indossare le magliette della vostra squadra del cuore, ricordate che probabilmente saranno migliori quelle non originali.
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