Ecoo ha voluto andare fino in fondo nella questione e ha intervistato Andrea Cisternino, fotografo, delegato OIPA, animalista attivista, che ormai da tempo si occupa di documentare la situazione in Ucraina e di scendere sul campo nella battaglia per salvare i cani.
Ci interesserebbe soprattutto riuscire a capire che cosa sta succedendo in Ucraina. Il massacro dei cani sta succedendo veramente?
“Sta succedendo e va avanti dal 2010, non è nata adesso.”
È un fatto legato ad un evento in particolare, perché si è pensato che ci fosse un legame con gli Europei di calcio.
“L’Ucraina è decenni che ha il problema dei cani randagi, perché il Governo non si è mai interessato a questo problema. Il problema è stato ignorato, perché per il governo ucraino i cani non sono niente, sono spazzatura e non hanno mai voluto affrontare il problema. Questo succede da più di 60 anni, quindi non è un problema nuovo. Da quando poi nel 2009 l’Ucraina è stata insignita dell’onore di organizzare questi Europei 2012 insieme alla Polonia, le uccisioni dei cani sono aumentate. Prima venivano uccisi o venivano portati dentro un canile e poi uccisi, con l’eutanasia o altre cose orribili. Chiaramente dal 2010 la situazione è precipitata, da quando un dirigente UEFA ha dichiarato che nelle città dove si svolgeranno le partite non ci deve essere in giro neanche un cane randagio.”
Per ripulire le strade, hanno detto?
“Per ripulire, sì. Se tu fai una dichiarazione del genere in un Paese che oltretutto ha anche bisogno di questi soldi, dove è decenni che non riescono a risolvere questo problema, è una dichiarazione alquanto ignorante, stupida, perché non fai altro che mettere pressione a questo governo per accelerare queste cose. Chiaramente il governo ucraino per pulire le strade cosa deve fare? Deve ammazzare gli animali. Non c’è altra scelta. Quando è stata fatta questa dichiarazione, la UEFA ha detto bisogna farlo in maniera umana. Allora, a parte che tanti si riempiono la bocca di questo termine, umano, non sanno neanche cosa voglia dire. Perché quando tu ammazzi un animale non c’è niente di umano. È un controsenso, la maniera umana per togliere questi cani è sterilizzarli o metterli nei canili? L’Ucraina non ha canili, ne ha uno o due, non hanno strutture che possano contenere tutti questi animali. Un’altra soluzione che dicevano è la sterilizzazione. Anche qui è un controsenso, se tu sterilizzi un animale, quindi, sterilizzi un randagio, il randagio viene rimesso in strada.”
Che cosa hanno dichiarato le autorità locali?
“La UEFA ha le sue colpe in tutto questo perché ha messo pressione al governo ucraino e il governo ucraino poi ha dovuto cercare di risolvere il problema in qualunque maniera. Purtroppo il problema viene risolto in delle maniere sbagliate. Il Ministro dell’Ambiente ucraino ha dichiarato che sarebbero cessate le uccisioni per sei mesi, che vanno a scadere con Euro 2012. Quindi cosa vuoi dire? Fermiamo fino a Euro 2012 e dopo finiamo l’opera. Inoltre, se tu come rappresentante del governo dichiari (queste sono tutte cose dichiarate e scritte) “fermeremo le uccisioni”, “faremo la moratoria”, vuol dire che tu automaticamente confermi che stavi ammazzando degli animali.”
Ma quindi sei andato in Ucraina come esperienza personale, diciamo, per condurre una battaglia personale.
“Sì, sì, sono in Ucraina perché io mi son sposato e vivo a Kiev. E poi anch’io non sapevo niente vivendo qui in Ucraina ed essendo animalista attivista. Mi hanno incuriosito le parole di una volontaria che avevo conosciuto in una struttura, in un canile, e da lì ho cominciato a capire. Tutti quanti questi delle associazioni quando fanno i video, son sempre alla fine, vanno dai politici a parlare. E’ chiaro che il politico ti dice che va tutto bene, cosa vuoi che ti dica? Io ho fatto la scelta opposta. Io sono andato in strada. I gatti o i cani che vengono ammazzati son quelli di strada. Quelli della strada son gestiti dai volontari, io li chiamo i “volontari di strada”. Hanno dei gruppi di cani che gestiscono in strada, gli danno da mangiare, li sterilizzano, quindi automaticamente fanno il lavoro che dovrebbe fare il governo, quello di sterilizzare, invece lo fanno loro a loro spese, e non hanno una lira. I volontari mi hanno mandato le foto… delle fosse comuni con centinaia di cani buttati dentro.”
Sì, questo l’abbiamo letto, abbiamo saputo…
“No, questa è una cosa nuova. Quello che tu sai son cose vecchie. Due giorni fa invece hanno scoperto delle altre fosse. Non è che solo io parlo di questa cosa, quando si fanno le manifestazioni. I veterinari confermano che queste uccisioni si sono moltiplicate da quando si parla di Euro 2012. È da un anno e mezzo che fotografo e filmo animali morti, ammazzati, picchiati, bastonati, avvelenati e buttati nei forni o nelle fosse.”
Ci piacerebbe conoscere anche dei dati più precisi, per esempio: i cani randagi quanti sono? Quanti sono stati uccisi? E’ possibile avere dei dati precisi?
“No. I dati non si possono avere perché non ci sono stime. Siccome i cani uccisi vengono uccisi di notte e portati via è difficile conoscere la cifra esatta. Si calcola, da un’indagine PETA del 2011, che solo a Kiev nel 2011 sono stati uccisi 15.000 randagi. Attenzione, cani e gatti, perché tieni presente che vengono sempre fatti vedere i cani, ma i gatti quando muoiono si vanno a nascondere, quindi tu non li puoi vedere. Loro hanno stimato grossomodo 15.000 randagi solamente nel 2011.”
Voi, tu, i volontari o qualcun altro, avete provato a fare appello agli organismi internazionali che si occupano della questione?
“Sì, è stata contattata la UEFA più volte. La UEFA poi ha fatto delle dichiarazioni. Loro hanno fatto di tutto per risolvere questo problema. Io avevo scritto alla UEFA, avevo scritto alla FIGC italiana, ma non mi hanno mai risposto. Adesso la gente comincia ad essere toccata dal problema, si incomincia a parlare di boicottare Euro 2012 ed è chiaro che le autorità sono spaventate perché a livello economico potrebbero esserci dei danni. Per questo motivo stanno cercando di fare qualcosa, anche il governo ucraino si è un po’ fermato. Ma non si sono fermati per i cani, si sono fermati per paura di perderci i loro soldi, però a tutt’oggi non è stato messo per terra un mattone per costruire una struttura dove mettere questi cani. E io ho molta paura, ho paura dopo il 2012. Perché, quando si spegneranno i riflettori, finalmente la UEFA si laverà le mani di tutta questa storia, non gliene fregherà più niente, i suoi soldi li avrà incassati e qui saranno liberi di ammazzare tutti i randagi che troveranno.”
Secondo te che cosa si potrebbe fare allora? Puntare molto sull’informazione? O c’è qualche altra iniziativa concreta che tutti, che qualcuno può fare?
“Ma guarda, ormai la macchina di Euro 2012 non la fermi più perché ormai mancano due mesi. Anche i volontari dicono che ormai è andata. L’unica cosa che chiedono i volontari è riuscire a fare più informazione e far venire meno turisti possibili.”
Mi rendo conto che questa è una battaglia inserita all’interno di un tuo percorso molto lungo.
“Sì, vuol dire mettersi contro tanta gente potente. Io ho detto che non ho nessun problema, posso confrontarmi con la UEFA. Il sottoscritto si prende cura di portare i cani randagi che vogliono ammazzare in ospedale, paghiamo le cure, io e mia moglie, paghiamo le cure di questi cani, portiamo da mangiare ai volontari, portiamo da mangiare ai cani, andiamo a parlare con le persone quando gli portano via i cani, ma le grosse associazioni che cosa stanno facendo? E’ questa la mia rabbia, non han dato un euro di aiuto a nessuno, ai volontari. Ma se loro danno gli euro a quelli che hanno i canili, le strutture, che son privati anche loro, volontari che hanno le strutture. Ma cosa fanno un giorno? Gli porteranno via tutti i cani? Gente che è nove anni che gestisce questi cani. Loro chiedono i terreni, no? Loro chiedono ai comuni i terreni per sistemare questi cani, anche in affitto, son disposti a pagare. I comuni dicono di no, gli dicono di no, quindi la realtà è quella della strada, quella dove muoiono i cani. Io mi accaloro perché ormai ho visto la morte, è da un anno e passa che vedo morti e i volontari che piangono e animali uccisi, cuccioli uccisi come per le esecuzioni. Le grosse associazioni non le vedono queste cose perché loro non vanno in strada. Loro parlano con i politici, vanno a mangiare l’agnello con i politici, vanno a mangiare, io non vado a mangiare con nessuno, perché io vado in mezzo al fango, in mezzo a tre metri di neve a soccorrere gli animali. Questi problemi si riducono sempre a problemi politici, no?”
Foto di Andrea Cisternino
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