L’Eurostat lo ha confermato, in Europa netta riduzione delle emissioni di gas serra, ma come questo si riflette sull’espansione economica europea?
Il mantenimento del delicato equilibrio tra la riduzione delle emissioni di gas serra e l’espansione economica sembra finalmente realtà per l’Unione Europea. Nel solo primo trimestre del 2023 le emissioni di gas serra all’interno dell’Unione Europea sono state ridotte del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2022, mentre il PIL dell’UE ha registrato una crescita dell’1,2%.
Una grande notizia in quanto queste statistiche sono la proba che limitare le emissioni di gas serra non comporta in alcun modo una frenata dell’economia, anzi dimostra l’esatto opposto. Raggiungere entrambi gli obiettivi contemporaneamente è possibile, soprattutto se si scelgono le giuste direzioni governative. Facciamo un punto sulla situazione e vediamo quali sono i paesi che hanno contribuito maggiormente a ridurre le emissioni.
L’Eurostat, ovvero L’Istituto Statistico Europeo, ha pubblicato le statistiche del primo semestre del 2023, mettendo in luce una situazione straordinariamente positiva. Nel corso del primo trimestre del 2023, l’atmosfera ha registrato un’iniezione di 941 milioni di tonnellate di gas CO2 equivalenti, una cifra in calo rispetto alle 969 milioni dell’anno precedente. Il periodo tra aprile e giugno registra la maggior riduzione delle sostanze inquinanti, mentre i mesi estivi vedono una diminuzione del livello di emissione.
L’ultimo trimestre, quello che riguarda i mesi più freddi, generalmente è caratterizzato da un numero più alto di emissioni a causa del riscaldamento domestico. Nonostante si prospetti un leggero aumento, per queste ragioni, entro fine anno, il trend per il 2023 resta in declino. Un dato molto importante e che mette in risalto come l’Europa si stia impegnando a fondo per promuovere governi e direttive sempre più a sostegno e tutela dell’ambiente. La transazione energetica procede quindi senza sosta, e il passaggio ad un uso esclusivo di energia pulita e rinnovabile è sempre meno un mero sogno utopistico.
I settori principali responsabili delle emissioni nel periodo da gennaio a marzo 2023 sono risultati essere le famiglie (24%), l’industria manifatturiera (20%), le forniture di gas ed elettricità (19%) e l’agricoltura (13%). La riduzione delle emissioni è stata osservata principalmente in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, ad eccezione di alcuni come la Finlandia, la Svezia, la Danimarca, la Slovacchia, la Lettonia e l’Irlanda. Negli altri 21 Stati membri, invece, le emissioni di gas serra sono diminuite, con percentuali che variano dal leggero -0,1% al -15,2%. Un aspetto cruciale sottolineato da Eurostat è che, mentre le emissioni diminuiscono, l’economia non subisce rallentamenti. Nel primo trimestre del 2023, il Prodotto Interno Lordo dell’Unione Europea è cresciuto dell’1,2% rispetto all’anno precedente. Questo trend positivo si conferma anche analizzando i dati Paese per Paese: sebbene sei Stati abbiano registrato una diminuzione del PIL, in altri 15 Stati l’espansione economica è stata invece in aumento.
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