Legambiente ha fornito i dati sugli eventi climatici estremi verificatisi nel nostro Paese dall’inizio dell’anno ad ora: statistiche allarmanti.
Le condizioni climatiche, nonostante l’arrivo di giugno e l’imminente inizio della stagione estiva, continuano ad essere instabili ed anomale. Per gli scienziati non ci sarebbero dubbi: piogge, temporali ed eventi climatici estremi sono attribuibili al cambiamento climatico.
Proprio di questi fenomeni si è occupata l’associazione Legambiente che ha pubblicato questa mattina le statistiche parziali del monitoraggio annuale dell’Osservatorio Città Clima. I dati parlano di un aumento considerevole degli eventi climatici estremi nel nostro Paese in questi primi mesi dell’anno.
Oggi, lunedì 5 giugno, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, Legambiente ha deciso di pubblicare i dati parziali del report annuale dell’Osservatorio Città Clima, relativi agli eventi climatici estremi.
Nei primi cinque mesi dell’anno in corso, secondo il monitoraggio reso noto dall’associazione ambientalista, si è registrato un aumento del 135% dei fenomeni estremi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di quelli verificatisi, ben 122 hanno provocato danni nelle zone interessate.
Ad essere maggiormente colpite sei regioni in particolare: Emilia Romagna con 36 eventi climatici estremi dall’inizio dell’anno, Sicilia (15), Piemonte (10), Lazio, Lombardia e Toscana (8). Numeri significativi se messi a confronto con quelli del 2022 quando in Emilia, da gennaio a giugno, gli eventi registrati erano solo 4 ed in totale nelle sei regioni più colpite gli eventi erano appena 33.
Quelli maggiormente registrati sono piogge intense con conseguenti allagamenti, 30 in totale contro i 16 dello scorso anno, con un aumento in percentuale dell’87,5%. Basti pensare a quanto accaduto in Emilia nelle scorse settimane, ma anche in provincia di Brescia e Matera.
Infine, dal 2010 ad oggi complessivamente sono 1.687 gli eventi climatici estremi verificatisi su tutto il territorio nazionale.
Nel rapporto, Legambiente ha chiesto al Governo guidato di Giorgia Meloni di intervenire tenendo conto di questi drammatici dati che dovrebbero far riflettere. La richiesta è quella di attuare politiche più concrete per contrastare l’inquinamento ed il cambiamento climatico.
Secondo l’associazione, bisognerebbe focalizzarsi su tre azioni precise su cui il nostro Paese sarebbe in ritardo rispetto alle altre nazioni. Nello specifico, approvare il Piano di adattamento climatico con risorse adeguate in questa direzione, aggiornare entro la fine del mese il Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030) ed approvare una legge che possa contrastare il consumo di suolo, di cui si parla da oltre 10 anni.
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