Eventi atmosferici di proporzioni straordinarie si sono abbattuti sul nostro Paese, a conferma della crisi climatica in atto, colpendo principalmente l’Emilia Romagna: vediamo insieme quali altre regioni italiane sono da considerare a rischio
La crisi climatica si sta materializzando sul nostro Pianeta attraverso l’estremizzazione degli eventi atmosferici. Si susseguono alluvioni, bombe d’acqua, periodi di caldo estremo e grandi siccità. Il clima sta cambiando in modo repentino e le cause sono da imputare al riscaldamento globale e all’innalzamento delle temperature medie globali. Scioglimento dei ghiacci e aumento del livello dei mari sono direttamente influenzati dalle alterazioni climatiche che agiscono su più fronti determinando gli effetti deleteri che conosciamo.
L‘Italia non è risparmiata e ne sta subendo gli impatti negativi. Se la passata stagione ha visto concretizzarsi una siccità senza precedenti, che ha messo a rischio le riserve idriche nazionali, imponendo misure di razionamento e antispreco, costringendo più settori a fare i conti con perdite economiche consistenti, questo 2023 è stato segnato da precipitazioni particolarmente violente che si sono abbattute senza lasciare scampo a un’intera regione: la piana dell’Emilia Romagna e parte delle Marche, sono finite quasi interamente sott’acqua, con danni enormi a cose e persone.
Gli studiosi e gli esperti, con in testa Legambiente, analizzano e monitorano la situazione climatica italiana, decretando che la tendenza è in aumento progressivo. Il parallelo con l’anno scorso è immediato e le differenze lampanti, con un tasso di crescita delle precipitazioni più che raddoppiato. Le alluvioni, gli eventi estremi, che hanno messo in ginocchio una parte del paese, sono stati ben 122 contro i 52 della stagione passata.
Non solo la Pianura Padana, ma anche la Sardegna, la Sicilia, il Piemonte e la Lombardia, con Lazio e Toscana si sono confrontate con cambiamenti climatici e precipitazioni molto intense come non accadeva da tempo. Il mese di maggio 2023 è stato anomalo da più punti di vista, con sbalzi termici rilevanti e violenti rovesci in poche ore, in un’alternanza climatica impressionante e senza paragoni. Un’anomalia della circolazione atmosferica nell’intera zona del Mediterraneo, ha caratterizzato l’ultimo mese trascorso, segnando picchi di piovosità da record. Instabilità e variabilità metereologica, continuano a persistere sulla nostra penisola, figlie di alterazioni atmosferiche che coinvolgono un quadro climatico più ampio.
Contrastare e cercare di ridurre il cambiamento climatico è prioritario e le soluzioni passano da interventi a più livelli. Dal punto di vista politico è necessario approvare un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici il prima possibile, integrandolo con gli aggiornamenti del PNIEC europeo. Inoltre si deve spingere il piede sull’acceleratore per far approdare la Legge relativa al consumo del suolo, bloccata da anni in Parlamento, che si prefigge la tutela del territorio e lo stop alla cementificazione incontrollata, che tanti danni ha fatto nel nostro Bel Paese.
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