Lo spreco di acqua oltre ad essere anti etico è anche anti economico. Questa riflessione dovrebbe influenzare la modalità di gestione del giardino
Il giardino domestico per molte persone è vanto ed orgoglio. C’è chi ama coltivarlo e chi esclusivamente possederlo, lasciando la cura a professionisti del settore. E curare il giardino non significa esclusivamente far crescere le piante sane, anche dosare l’utilizzo di acqua per evitare gli sprechi. L’ecosistema è in perfetto equilibri con se stesso, dunque un’eventuale carenza di acqua, quindi siccità, può influire negativamente anche sulla salute del giardino domestico. Il primo consiglio che viene da esperti del settore è di piantare varietà autoctone. Le piante ed i fiori che crescono naturalmente in quel suolo hanno minor necessità di acqua. Le radici sono molto più profonde delle altre, e si adattano meglio al clima.
Inoltre non molti sanno che zappare il terreno non aiuta l’assorbimento dell’acqua. Al contrario, i terreni più lavorati richiedono una quantità – e dunque spreco – di acqua. Un buon consiglio per mantenere umido il terreno, e ridurre l’irrigazione, è la pacciamatura, ovvero la copertura del suolo con foglie, paglia o altri elementi naturali.
Anche il giusto momento della giornata in cui innaffiare è fondamentale per evitare gli sprechi di acqua e per far crescere in modo sano le proprie piante. Molte persone irrigano durante la sera, dopo che la luce intensa è andata via. In realtà il momento migliore sarebbe la mattina presto, prima che il sole si alzi troppo. In questo modo si preparano le piante a ricevere la luce del sole, che in combinazione con l’acqua, rendono la crescita forte e sana. L’irrigazione serale ha il pregio di rinfrescare il terreno nelle stagioni calde, ma può allo stesso tempo favorire la crescita di muffe e la presenza di parassiti.
Ed ovviamente una gestione il più possibile ecologica del terreno. L’utilizzo dei fertilizzanti e dei pesticidi deve essere ridotto all’osso, o meglio eliminato, per consentire al suolo di rimanere ricco. I prodotti chimici depauperano il terreno, che diventa più arido, e di conseguenza continuamente bisognoso di acqua. E da qui arrivano i veri sprechi.
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