Quali rischi ci sono per la salute pubblica dopo l’incendio divampato nell’azienda chimica Kemi di Novara? Ecco cosa ha evidenziato l’Arpat.
Questa mattina un incendio è divampato nell’azienda chimica Kemi, il disastro è avvenuto nella zone industriale di San Pietro Mosezzo, in Provincia di Novara, ad alimentare le fiamme sono stati diversi solventi chimici. La colonna di fumo che si è alzata subito dopo l’incendio era altissima, il Sindaco Alessandro Canalli si è precipitato sul posto per capire quale fosse la situazione e in un video postato su Facebook ha aggiornato la popolazione intimando anche di barricarsi in casa per le possibili conseguenze causate dalla nube nera.
Fortunatamente si è sfiorata una tragedia, nell’azienda erano presenti all’incirca 30 operai, nessuno è morto e nessuno è in pericolo di vita ma gli stessi sono stati soccorsi dai sanitari del 118 accorsi sul posto insieme ai vigili del fuoco che hanno domato l’incendio. “L’incendio è stato completamente spento: non ci sono stati feriti tra i lavoratori”, ha commentato prontamente il primo cittadino una volta terminate le operazioni.
Nessuno è rimasto ferito e dopo alcune ore la situazione è ritornata alla normalità, naturalmente la zona dovrà essere bonificata. Al momento non è nota l’origine dell’incendio, i vigili del fuoco stanno effettuando i primi rilievi ma non è escluso che il materiale infiammabile sia venuto a contatto con qualche fonte di calore e sia partita la combustione che ha incendiato tutto, possibile anche un malfunzionamento di qualche macchina industriale o corto circuito.
L’azienda Kemi opera da anni nel settore della tecnologia dei distaccanti e delle paste colore industriali, i prodotti adoperati per la lavorazione di lubrificanti, anti-adesivi, agenti di distacco, emulsioni e dispersioni, sono innovativi ed ecologicamente compatibili per l’industria delle auto, delle calzature, dell’arredamento, degli articoli tecnici sportivi e del benessere in generale. La rete di vendita della suddetta azienda è ben sviluppata e soddisfa a livello mondiale un mercato sempre più esigente ed attento all’innovazione tecnologica.
In un primo momento il primo cittadino di San Pietro Mosezzo aveva intimato ai suoi concittadini di barricarsi in casa dal momento che non si era a conoscenza della tossicità o meno della nube nera che si è alzata in cielo. Dopo i tempestivi rilievi dell’Arpat (Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente), è stato constatato che non vi sono rischi per la salute, ragion per cui i residenti della zona possono continuare a vivere normalmente la loro quotidianità.
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