Partendo dal disastro dell’Emilia Romagna il WWF ha deciso di puntare il dito contro 10 fake news che circolano e che riguardano il dissesto idrogeologico
Come scritto a chiare lettere sul sito ufficiale dell’associazione ambientalista nella sua sezione italiana occorre evitare che il folklore sostituisca la scienza. Soprattutto perché l’informazione deve essere corretta per evitare che la crisi climatica, che comunque stiamo vivendo, provochi altri disastri. La conoscenza delle cause e soprattutto un corretto inquadramento delle possibili soluzioni deve essere alla base di qualunque programma serio.
Una prima considerazione che fa il WWF e che è assolutamente importante è proprio il ruolo della scienza in queste situazioni. Nel post sul sito ufficiale dell’associazione si legge infatti la differenza di rapporto con la scienza tra il periodo del covid e l’affrontare il dissesto idrogeologico. Per la pandemia ci si è tutti rivolti agli scienziati dimostrando “buon senso“. Ma per quello che riguarda il dissesto idrogeologico mancano “le necessarie conoscenze” e anzi parte del dibattito si regge proprio sulle fake news. Queste sono alcune delle 10 più grosse che il WWF ha messo una sotto l’altra.
Dalla colpa delle nutrie alla rettificazione dei fiumi la lettura delle 10 fake news individuate dal WWF riguardo al dissesto idrogeologico dovrebbero aiutare ad aprire gli occhi non soltanto di chi adesso si trova ancora a spalare fango e liquami ma anche di chi governa a tutti i livelli. Delle 10 fake news quella forse più drammatica è il fatto che il cambiamento climatico non sia una delle cause del dissesto idrogeologico.
I cicli idrogeologici del Mediterraneo, spiega il WWF, stanno cambiando e il motivo principale sono i gas serra prodotti dalle attività dell’uomo che hanno innescato quel cambiamento climatico che ha portato ad un innalzamento medio delle temperature già oltre un grado. Il cambiamento sta portando quindi a un pattern per cui si allungano i periodi di siccità intervallati a momenti sempre più brevi di piogge intensissime che provocano danni. Un’altra delle fake news interessanti da leggere è quella che riguarda la rettificazione dei fiumi. A riguardo, WWF sottolinea come rettificare il corso di un fiume, quindi eliminare le curve naturali che l’acqua nel corso di centinaia e centinaia di anni ha creato nel terreno per raggiungere il mare, sia in realtà una non soluzione perché semplicemente si aumentano “la pendenza e la velocità del deflusso“.
Tra le fake news raccolte dal WWF sul dissesto idrogeologico vale la pena sottolineare quella secondo cui “la colpa delle inondazione del dissesto idrogeologico e delle nutrie ed altri animali“.Per rispondere a questa bufala il WWF ricorda come semplicemente il 94% dei comuni presenti in Italia sia a rischio ma come la presenza di animali che scavano tane negli argini sia infinitesimale rispetto al numero e alla quantità di zone a rischio. E che comunque nelle aree in cui sono presenti animali denominati fossori le soluzioni ci sono e sono già messe in campo.
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