L’AIFA e l’ISS si raccomandano di leggere attentamente il foglio illustrativo di un farmaco. Può avere interazione negativa anche con alcuni cibi
I farmaci sono entrati nella cultura comune sia come curativi che come paliativi. Purtroppo un numero sempre crescente di persone fa utilizzo di farmaci fuori misura, nella maggior parte dei casi per essere performante professionalmente in ogni caso. Questo ad esempio è un problema molto sentito al femminile, quando i dolori o le sintomatologie da ciclo mestruale devono essere eliminate per portare avanti il lavoro al meglio come se questo problema mensile non esistesse.
Nonostante l’utilizzo di farmaci da banco sempre maggiore, davvero poche persone leggono il foglietto illustrativo, che nella vulgata ha assunto il nome di “bugiardino“. Non perché dica bugie, ma perché prospetta quadri tanlmente nefasti che chiunque lo legga o si spaventa o si mette a ridere. È una sorta di scaramanzia non credere al foglietto illustrativo. Tuttavia un’occhiata è sempre meglio dargliela. Soprattutto al paragrafo interazioni. In molti non lo sospettano neanche, ma anche alcuni alimenti entrano in conflitto con determinati farmaci.
L’Istituto Superiore di Sanità, in un articolo molto esplicativo, mette in guardia contro il consumo di alcuni alimenti associati ai farmaci. Il più prevedibile è l’alcool. Alcuni farmaci, specialmente ansiolitici o antidepressivi, presi in concomitanza con bevande alcoliche possono avere effetti di gran lunga amplificati. Non solo. L’alcol può fungere da inibitore per altri famaci. Meno sospettabile invece è il succo di pompelmo, che “andrebbe evitato se si assumono farmaci come ciclosporina (un immunosoppressore), buspirone (un ansiolitico), chinino (anti-malarico), triazolam (ansiolitico), e alcuni farmaci calcio-antagonisti, antistaminici e per l’ipertensione”.
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Anche la liquirizia può essere dannosa se assunta con farmaci a base di digossina, usati per trattare alcune patologie cardiache. Ne aumenta la tossicità. Al contrario, ha effetto inibitore con alcuni farmaci, inclusi i diuretici per abbassare la pressione sanguigna. Anche la tanto amata e tanto benefica cioccolata può avere effetti negativi in combinazione con alcune medicine: “Gli inibitori delle monoaminoossidasi (MAO), usati come ansiolitici antidepressivi, non dovrebbero essere assunti con quantità eccessive di cioccolato. La caffeina contenuta nel caffè ma anche nel cioccolato o in alcune bevande energetiche può interagire con alcuni stimolanti (metilfenidato), potenziandone il loro effetto, o contrastare l’effetto di sedativi (zolpidem). Interazioni farmacologiche sono possibili anche con gli integratori alimentari“.
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Passando alle erbe, l’iperico può ridurre nel sangue la concentrazione di alcune molecole come la digossina, la lovastatina e il sildenafil. Il ginseng, alternativa al caffè, con gli inibitori della MAO può causare mal di testa, disturbi del sonno, nervosismo e iperattività. Questi i risultati dell’ISS. Senza studiarli tutti a dovere, anche perché senza dubbio manca qualche voce all’appello, basta leggere il foglio illustrativo prima di prendere un farmaco per accertarsi di interazioni con alimenti insospettabili.
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