La “fattoria verticale” sbarca al cinema! Il cantante Sting, ex-frontman del celeberrimo gruppo inglese The Police, vuole fare un film. Fino a qui, nulla di strano, se non fosse che non si tratta di una pellicola autobiografica. Infatti, quello che più colpisce è la tematica che vuole affrontare, che non ha nulla a che vedere con la sua vita: Sting vuole parlare delle “vertical farms“, ovvero, le fattorie verticali. Bizzarra trovata quella del famoso cantante, ma che gli ecologisti (e agricoltori, in questo caso!) sicuramente apprezzeranno molto. Approfondiamo insieme il discorso.
Innanzitutto, è necessario per i lettori capire di che cosa stiamo parlando, e nello specifico dare una definizione alle “fattorie verticali”. Le vertical farms altro non sono che un nuovo modo di fare agricoltura, basato su degli edifici urbani stratificati, di per sè autosufficienti e in grado di ospitare la coltivazione di alimenti naturali biologici. Le fattorie verticali non sono di recente concezione, perchè in realtà esistono da 8 anni: il progetto fu avviato da un tale Dickson Despommier, professore di scienze ambientali alla Columbia University di New York. E questo genere di approccio all’agricoltura pare aver ottenuto consensi e richieste. L’interesse mostrato da Sting ne è la prova!
Il cantante Sting, da sempre sensibile ai problemi delle popolazioni povere nel mondo e già socio fondatore della associazione umanitaria “Rainforest Foundation”, ha voluto rendere omaggio al professor Despommier trasformando il suo libro in questa pellicola dal titolo “Vertical Farm: Alimentare se stessi e il mondo nel 21° secolo“, che racconta la storia della nascita della prima fattoria verticale degli Stati Uniti. L’uscita del documentario è prevista in ottobre.
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newitalianlandscape.it
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