La felce di Boston è la pianta ideale per dare un tocco di verde in casa o alla zona esterna. Ecco tutto quello che c’è da sapere per prendersene cura.
Nonostante il nome ricordi una delle città degli USA con gli inverni più freddi, la felce di Boston in realtà è una pianta che nasce e cresce naturalmente in ambienti tropicali asiatici. Si tratta di una pianta dalle dimensioni compatte, composta da fronde pennate strette ad apice appuntito. Una pianta dalla forma elegante che cresce bene sia nei vasi più grandi da porre all’esterno, sia in terrazzo che in giardino, che nei piccoli vasi decorativi come quelli da appendere. Ovviamente poi, la pianta crescerà più o meno a seconda della grandezza del vaso in cui è contenuta.
La Felce di Boston è una di quelle piante super consigliate dagli esperti per gli ambienti domestici, primo perché è una pianta d’appartamento di facilissima coltivazione e poi perché è una di quelle che riesce di più a ripulire l’aria dall’inquinamento domestico. In particolare, questa felce è utile per l’assorbimento della formaldeide, sostanza chimica volatile molto utilizzata, per esempio, nell’industria chimica per produrre resine e vernici.
La felce di Boston sta bene sia all’interno che all’esterno, come si accennava, ma è bene sapere che sopporta temperatura non al di sotto dei 10 C° e non superiori ai 24/25 C°, quindi in inverno è bene metterla in una zona più riparata e calda, mente in estate bisogna stare attenti ai periodi torridi. Se posizionata in casa teniamola lontana dai caloriferi avendo cura di garantire il giusto grado di umidità che possiamo ricreare semplicemente vaporizzando di tanto in tanto un po’ di acqua sulle foglie.
Non ha bisogno di un’esposizione da luce diretta, anzi essendo una pianta tropicale non molto alta è abituata naturalmente ad un passaggio filtrato della luce solare per cui la posizione ideale in cui stabilirla è in penombra. Non ha poi bisogno di particolare tipologie di terriccio, ma ricordiamo di aggiungere comunque un po’ argilla espansa così da evitare i ristagni di acqua estremamente deleteri per la salute della pianta.
Per quanto riguarda le annaffiature la quantità dipende dalle stagioni: in estate il terriccio non deve mai asciugarsi del tutto, quindi nei periodi della bella stagione si può dover annaffiare anche tutti i giorni con abbondante acqua preferibilmente decalcificata, ma è comunque sempre bene controllare lo stato di umidità del terreno. In inverno invece la felce assorbe poca acqua, quindi, le annaffiature dovranno farsi più diradate a quando il terriccio è più secco.
Dato che i nutrienti presenti nel terriccio non sono poi molti, in primavera è bene aggiungere un po’ fertilizzante alla pianata; si consiglia di utilizzarne uno in versione liquida per piante verdi da versare ogni 2 settimane. Infine, il rinvaso si rende tendenzialmente necessario ogni 2 anni quando cioè lo sviluppo della pianta lo richiede.
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