Nel mondo si assiste sempre di più ad una crescita di fenomeni meteo fuori dall’ordinario. Oltre alle ondate di caldo soffocante, i cittadini hanno a che fare con rovesci brevi, ma incredibilmente violenti, che possono trasformare le strade in veri e propri torrenti in pochi minuti. La stabilità delle città viene così messa alla prova, a maggior ragione se si considerano la forte densità di infrastrutture e la costante richiesta di risorse. In una situazione così complessa, diventa fondamentale conoscere l’origine di questi sbalzi climatici e trovare soluzioni specifiche per garantire la sicurezza pubblica e una qualità della vita accettabile.
Il caldo intenso e le trasformazioni urbane
Le estati roventi mettono in difficoltà le metropoli, costringendo le amministrazioni a potenziare le reti elettriche, che subiscono picchi di utilizzo a causa del massiccio impiego dei condizionatori. All’interno degli edifici, l’afa diventa insopportabile in assenza di sistemi di refrigerazione adeguati e gli abitanti cercano refrigerio come possono, spesso rischiando di gravare di più sulle risorse energetiche.
Per cercare di alleviare la situazione, spesso le amministrazioni governative puntano su progetti di riqualificazione ambientale: si va dalla piantumazione di nuovi alberi fino alla ristrutturazione di edifici in grado di mantenere al loro interno temperature più miti.
In questo quadro, risultano interessanti i dati raccolti dalla ricerca di ExpressVPN, che ha analizzato l’effetto del cambiamento climatico sulle realtà urbane, evidenziano come alcune aree risentano in modo particolare di ondate di calore persistenti. Il rapporto mostra inoltre l’urgenza di intervenire, perché molte città rischiano di subire conseguenze evidenti in termini di salute pubblica e risorse economiche.
Non è più rinviabile la necessità di investire in materiali costruttivi avanzati, soprattutto per migliorare l’isolamento termico e limitare l’uso eccessivo dell’aria condizionata. Intanto, si sperimentano coperture vegetali sulle terrazze, utili a ridurre l’accumulo di calore e a offrire nuovi spazi di biodiversità.
Alluvioni lampo e criticità nelle infrastrutture
Oltre ai periodi estremi di caldo, un altro elemento mette in difficoltà le città: le alluvioni lampo. Basta un acquazzone violento, concentrato in pochi minuti, per mettere in difficoltà i sistemi fognari progettati decenni fa e, a volte, non aggiornati a dovere. Le strade e i sottopassi si allagano rapidamente e le auto diventano ostacoli galleggianti, mettendo a rischio la sicurezza di chiunque si trovi sul tragitto. Inoltre, quando la quantità di acqua supera la capacità di drenaggio, si verificano danni strutturali a negozi, abitazioni e magazzini.
La causa principale di questi allagamenti può essere individuata nella scarsità di superfici permeabili e nell’ampliamento costante delle zone urbane, in cui l’asfalto e il cemento impediscono all’acqua di filtrare correttamente nel terreno. Si cerca di mitigare il problema attraverso la costruzione di bacini di contenimento e il potenziamento delle opere idrauliche. Si dovrebbe investire, inoltre, nella manutenzione periodica di canali e tombini, per evitare intasamenti che possano rendere complesso il deflusso.
Ma si sperimentano anche delle soluzioni maggiormente creative: giardini pensili, parchi in grado di assorbire l’acqua in eccesso e barriere mobili che si attivano quando i livelli dei corsi d’acqua si alzano in modo repentino.
I costi degli eventi meteo estremi
Oltre al dramma delle persone colpite, esiste anche un risvolto economico. Le compagnie assicurative registrano un aumento rilevante delle richieste di risarcimento, mentre gli enti pubblici faticano a sostenere i territori devastati da incendi, inondazioni o fenomeni di dissesto idrogeologico. Ecco che emerge una domanda: quanto costano i disastri climatici nel mondo?
Le fonti specializzate forniscono stime piuttosto alte, soprattutto se si considerano i danni alle infrastrutture e la perdita di produttività per imprese e comunità. Le strade bloccate, gli edifici inagibili e intere zone da ricostruire costituiscono degli elementi che generano costi che spesso superano le previsioni iniziali. Inoltre, molte attività commerciali non riescono a riprendersi completamente dopo l’impatto di un’alluvione o di un’ondata di calore, trovandosi a fronteggiare spese ingenti per riparazioni o mancanza di clienti per lungo tempo.
I dati sul cambiamento climatico in Europa
Nel continente europeo, la situazione presenta aspetti che destano una crescente preoccupazione. Le statistiche sul cambiamento climatico in Europa, infatti, mostrano un innalzamento costante delle temperature medie, con lunghi periodi di siccità in alcune zone e precipitazioni abbondanti in altre, dove una volta le piogge risultavano moderate e distribuite su periodi più ampi.
Molte città europee hanno iniziato a investire in sistemi di trasporto più ecologici e in infrastrutture pensate per ridurre l’immissione di gas serra. La comunità scientifica auspica azioni più decise, perché ciascun Paese risente in maniera diversa dei fenomeni estremi e soltanto mettendo in comune informazioni e tecnologie si può garantire un miglioramento concreto.