La sindrome Mariko Aoki pare esista davvero. È una fenomeno veramente curioso che dagli anni Ottanta è ancora oggetto di studio
È un fenomeno o una sindrome. Solitamente i fenomeni psichici ripetuti, come la sindrome di Stendhal o la sindrome di Stoccolma sono associati a fatti realmente accaduti e studiati per la prima volta. Per questo motivo quella in questione si può legittimamente chiamare sindrome Mariko Aoki. Ed è collegata al luogo della libreria. È un fenomeno che si conosce da molto tempo, dal 1985, ovvero da quando la giovane giapponese ha fatto ‘outing’ ed ha raccontato pubblicamente cosa le accadeva ogni volta che entrava in libreria.
Sostanzialmente, la giovane donna di 29 anni si era accorta che ogni volta che entrava in una libreria provava l’immediato stimolo di evacuare, e dunque necessitava di un bagno. Tuttavia, dopo che la ragazza ne ha parlato, sembra che molte altre persone si siano associate confessando di sperimentare la medesima sindrome.
Dalle prime dichiarazioni di Mariko Aoki, gli studiosi, psicologi di tutto il mondo hanno iniziato a studiare ed a formulare delle ipotesi su questo strano fenomeno. E pare che non ne siano venuti ancora a capo, o almeno non esiste una risposta univoca accettata da tutta la comunità scientifica. C’è chi ha supposto che il meccanismo immediato può essere un fenomeno simile al cane di Pavlov. Ovvero la mente dà lo stimolo dell’evacuazione per associazione. E quindi capita alle persone che sono solite leggere mentre sono al bagno. Discorso simile per chi dice che l’odore della carta dei libri potrebbe essere collegata allo stimolo dell’evacuazione.
La combinazione libreria – bagno, non è delle più felici. Difatti le librerie solitamente, dato che non hanno somministrazione non hanno neanche l’obbligo di tenere a disposizione un bagno per la clientela. C’è chi dice che la sindrome Mariko Aoki sia dovuta anche al rilassamento dell’entrare in una libreria. O chi, al contrario, allo stress di dover scegliere un libro. In sostanza si elaborano teorie da tutte le parti senza basi scientifiche. E l’unica cosa certa è che si brancola ancora nel buio.
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