Ottenere fertilizzanti dai rifiuti solidi è la sfida di un’azienda statunitense che ha messo a punto un macchinario per produrre acqua e concimi anche dal letame.
Riutilizzare i prodotti per scarto per ottenerne di nuovi è il principio che troviamo alla base del concetto di economia circolare. Questo tipo di economia punta a ridurre l’uso di nuove risorse, rinnovando i prodotti di scarto e donandogli nuova vita e nuova destinazione attraverso complesse tecniche di lavorazione. Tra gli esempi più noti possiamo annoverare gli imballaggi, ottenuti da materiali riciclati quali carta o plastica in oltre il 70% dei casi.
Ma non solo, poiché anche altri tipi di rifiuti solidi si possono utilizzare per ottenere prodotti utili ad esempio alle coltivazioni e agli allevamenti. Negli Stati Uniti, l’azienda Sedron Technologies ha recentemente messo a punto un macchinario che è in grado di produrre fertilizzanti a partire dai rifiuti solidi sospesi in soluzioni liquide. Si chiama Varcor TM ed è in grado di trattare biosolidi o nutrienti delle acque reflue, ma anche rifiuti caseari, letame e quant’altro.
Similmente al funzionamento dei digestori di metanizzazione, Varcor elimina gli agenti patogeni presenti nei rifiuti, ma a differenza dei primi, che riescono a rimuovere il 90% dei patogeni, Varcor riesce a eliminarne il 100%. Il procedimento usato dal macchinario prende il nome di ricompressione meccanica del vapore, che separa i vari componenti dei rifiuti tramite evaporazione termica, per poi “ricompattare” il vapore scaturito dal processo sotto forma di prodotti quali ammoniaca, acqua e molti altri.
In un’ottica di ecosostenibilità il concetto di riciclo e recupero delle materie prime assume un’importanza fondamentale, anche da un punto di vista sociale. E soprattutto di fronte alla consapevolezza di una condizione potenzialmente emergenziale in materia di inquinamento, sfruttamento indiscriminato delle risorse energetiche e del pianeta.
Stando alla definizione fornita direttamente dall’Unione Europea, l’economia circolare promuove un modello di produzione e consumo consapevole, che “che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile“. Perché gettare quando possiamo riciclare?
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