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Festa della donna: annus horribilis per le mimose. Quali le alternative?

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Saranno forse meno del previsto le donne che festeggeranno l’8 marzo con un bel mazzo giallo di mimose. I dati della confederazione degli agricoltori, infatti, ci dicono che la gelata avvenuta a febbraio ha stroncato la produzione di mimose. Ben una su tre, infatti, sarebbe stata stroncata dal gelo. La domanda, però, resta alta con una previsione che varia tra i 15 e 18 milioni di mazzetti di fiori gialli, e i prezzi che inevitabilmente saranno rialzati.

Il maltempo che ha provocato questi danni alle coltivazioni si è abbattuto soprattutto in Liguria, nella città della canzone italiana e dei fiori ma non solo. Nella provincia di Imperia si concentrano, infatti, 1600 aziende che coltivano 350 ettari di mimosa, ben il 95% della produzione nazionale. Un’area produttiva che dovrebbe vedere in questi giorni il massimo business e che, per colpa delle cattive condizioni meteorologiche, dovrà per forza rivedere le proprie aspettative al ribasso, dato che sono state colte tra il 50 e il 60% di mimose in meno.
Le quotazioni, infatti, hanno risentito di una minore produttività e i prezzi sono passati da 5 euro al kilo agli attuali 7 o 8 euro al kilo: questo per quanto riguarda l’ingrosso. Per il dettaglio si dice che dovrebbero restare tra i 5 e i 10 euro a mazzetto, prezzi simili a quelli dell’anno scorso, ma è meglio verificare più rivenditori, se ne avete l’occasione. La proposta migliore, comunque, è quella di una scelta di consumo critico differente, come vi abbiamo illustrato nella nostra guida per un’alternativa (sostenibile) alla mimosa.
Quali sono le alternative (ecosostenibili) alle mimose?

La mimosa, si sa, è da sempre il fiore che celebra l’8 marzo. Giallo, profumato, allegro: fa già venire voglia di primavera. Vedere un albero di mimosa fiorire, però, è decisamente più bello ed emozionante che vedere sfiorire e rinsecchirsi un mazzetto di fiori, che sarete poi costretti a buttare nella spazzatura. Ma ci sono delle alternative per festeggiare le donne, per chi volesse comunque donare dei fiori ma essere un po’ più originali di una semplice mimosa?
L’idea sarebbe una bella pianta di fiori: è un simbolo di un qualcosa che resiste, dura e vive nel tempo, negli anni, se curato e coltivato, come una relazione amorosa, un’amicizia o un rapporto di parentela. Una pianta di gardenia o un’azalea fanno allegria, danno colore e riempiono la casa, senza richiedere particolari sforzi in cura.
Se invece preferite comunque una pianta di fiori recisi, magari da spedire in ufficio alla vostra amata per far ingelosire tutte le sue colleghe, potete donare dei girasoli, da sempre fiori lucenti e allegri, capaci di infondere gioia e buonumore, così come un bel mazzo di gerbere colorate, oppure le margheritine di campo -semplici ma irresistibili, anche se potrebbero essere difficili da trovare in questo periodo-. E perché non dei bei tulipani? I loro colori accesi e la forma caratteristica sono un pensiero originale, un fiore sempre molto indicato come dichiarazione d’affetto.
Il modo migliore, però, con cui potreste festeggiare la festa della donna, è con una piantina e un biglietto, scritto su carta riciclata, dove dite alla vostra del cuore che il vostro dono è un pensiero in omaggio alla sua bellezza, ma anche in rispetto al Pianeta Terra e alle sue risorse naturali. Un gesto di sostenibilità ambientale che non potrà non essere apprezzato.
photo: sifone

Elisabetta Fonte

Elisabetta Fonte è stata collaboratrice di Ecoo e Pourfemme dal 2011 al 2019, occupandosi principalmente di arredamento sostenibile, decorazioni fai da te e riciclo creativo.

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