Oggi 14 maggio si celebra la festa della mamma, difatti questa cade ogni seconda domenica del mese di maggio. Si tratta di una festa “mobile”, come ad esempio: Pasqua e Carnevale.
Ma vi siete mai chiesti da dove deriva la festa della mamma? Le sue radici affonderebbero nel lontanissimo mondo dei Greci e dei Romani. La finalità era quella quella di esaltare il ruolo della donna e della maternità. La scelta del mese di maggio non è una casualità, infatti, in questo periodo la primavera sboccia con tutta la sua forza le temperature più fredde lasciano ampio spazio alle giornate più calde e, dunque, si riconcilierebbe al periodo della rinascita e dei nuovi inizi.
Nel Bel Paese la festa cominciò ad essere più diffusa dal 1957, in altri paesi, invece la data non è uguale alla nostra, alcune sono mobili altre fisse. Facciamo qualche esempio: in Francia, ad esempio, la festa viene celebrata la quarta settimana del mese di maggio, attenzione, però non è detto che sia sempre così, perché se la giornata cade nel giorno della Pentecoste, viene spostata al mese seguente.
In Bielorussia bisogna arrivare al 14 ottobre, mentre in Polonia si festeggerà il 26 maggio (entrambe date fisse). Spagna e Portogallo, invece l’hanno già festeggiata e ogni anno cade durante la prima settimana di maggio (dunque si differenzia con il nostro paese solo di una settimana).
Insomma, il ruolo della madre viene, ormai, festeggiato in ogni angolo del mondo e non importa quando arrivi, l’importante è esaltane il ruolo fondamentale che esercita con costanza e dedizione, ma è fondamentale discutere, anche del ruolo delle mamme nel mondo animale che non hanno nulla da “invidiare” a quelle umane.
In natura le femmine di animali sono eccellenti madri e si dedicano a loro lasciandosi totalmente andare. Un aspetto che non è banale, dato che i nuovi arrivati vengono protetti e alimentati (a tutti i costi) e gli viene insegnato il più bello dei valori: lo spirito di sopravvivenza.
La mamma gli starà accanto nei primi istanti, ma ad un certo punto loro saranno in grado di cavarsela da soli. Ovviamente, ogni specie metterà in pratica un metodo diverso per riuscire nell’impresa e in questo caso non si può non citare il canguro, che per 11 mesi per riparare dalle temperature più basse il suo cucciolo decide di tenerlo stretto all’interno del suo marsupio. Non ci resta che celebrare il ruolo della figura ogni istante della nostra vita.
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