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Festival di Sanremo 2013 sostenibile? Tra polemiche e rinnovabili

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Sanremo 2012   Il palco del 61esimo Festival della canzone italiana

Il Festival di Sanremo 2013 è veramente sostenibile? Facciamo bene a porci questa domanda, anche perché non è sempre oro tutto quel che luccica e, seppure l’evento televisivo susciti molte attenzioni ed entusiasmi da più parti, non è detto che si distingua per il rispetto dell’ambiente. In effetti, proprio su questo punto ci sono state diverse polemiche, soprattutto sulle scelte della Rai relative alle ultime edizioni della famosa manifestazione canora. Si è deciso, infatti, di puntare sul risparmio e sulla lotta agli sprechi, optando per scenografie più “ecologiche”, senza il ricorso ai tradizionali fiori per adornare il palcoscenico.

Potremmo dire che tutto ciò è apprezzabile, perché si tende a mantenere intatti gli equilibri dell’ecosistema, ma in molti hanno sostenuto che, operando in questo modo, si finisce con il danneggiare gli agricoltori, che da sempre hanno puntato sull’occasione sanremese. Ne risentirebbe un’intera economia locale.
E’ veramente così difficile riuscire a conciliare occupazione ed ecosostenibilità? Se ci si impegna fino in fondo, non dovrebbe essere un obiettivo così complesso da raggiungere. Molto spesso invece non si fa abbastanza, limitandosi a considerare la questione con una superficialità che non aiuta il pianeta in cui viviamo.
Eppure il teatro Ariston aveva realizzato un accordo con Enel Energia, per ricorrere all’illuminazione tramite energia certificata RECS, che viene prodotta basandosi sulle fonti rinnovabili.
In questo modo, è stato calcolato che si può evitare di immettere nell’atmosfera circa 50 tonnellate di anidride carbonica. Una decisione basata sulla consapevolezza dell’importanza che ha la luce green, incentrata sulla non produzione di emissioni nocive.
Non possiamo pensare che il mondo dello spettacolo non debba tenere in considerazione queste tematiche, perché esse sono fondamentali, per poter procedere alla costruzione di un mondo più pulito, all’interno del quale trovino piena attuazione le intenzioni ambientaliste.
La qualità della vita delle generazioni future dipende anche dalle opzioni che attualmente passiamo al vaglio, puntando dritti alla salvaguardia della natura, un argomento su cui spesso si dibatte, ma che poi sembra risolversi in un nulla di fatto, non approntando soluzioni concrete. Cominciamo a rifletterci in maniera seria.
Guarda anche:
Sanremo 2012: il Festival senza fiori danneggia i produttori ma salva l’ambiente
Sanremo 2011: un festival a basso impatto ambientale

Gianluca Rini

Gianluca Rini è stato collaboratore di Ecoo dal 2010 al 2019, occupandosi di alimentazione sana, riciclo creativo ed ecologia.

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