Una notizia che ha fatto il giro del web in poche ore; le lacrime di Giuseppe testimoniate tramite un video diventato subito virale.
Adesso stiamo godendo dei giorni di sole, bel tempo sulla penisola ed un’aria spiccatamente primaverile. Ovviamente non è così tutto il giorno, dato che ci troviamo a percepire degli sbalzi di temperatura notevoli, appena infatti non c’è il sole, il freddo ci colpisce in maniera brutale, con vento e raffiche che provocano malesseri quali raffreddori e bronchiti.
Non sappiamo come vestirci insomma. Adesso, questo cambio nel corso della giornata è diciamo tipico del periodo, lo diciamo sin da piccoli che marzo è pazzo ma quello che è certo è però che certi cambiamenti climatici non sono da imputare assolutamente al mese in questione. Ed il caso pugliese è evidente.
Le lacrime di Giuseppe hanno commosso il web
Nonostante il sole riscaldi gran parte della penisola, altre zone hanno visto il maltempo. Non quello prevedibile a cui siamo abituati ma delle vere e proprie grandinate, fenomeni pericolosi non solo per noi ma anche per le colture. Lo sa bene Giuseppe Savino, il suo video – che potrete vederlo a fine articolo – ha fatto il giro del web.
L’uomo è un floricoltore e gestisce la Cascina Savino, a Foggia in Puglia. Una professione che nasce dalla passione per i tulipani e con la voglia di mostrare il bello ai visitatori che ogni anno decidono di fargli visita. Un luogo assolutamente colorato e incantevole che è stato di fatto deturpato dalla sua bellezza.
Non direttamente la mano dell’uomo ma una forte grandinata che ha annullato le protezioni poste dallo stesso Savino sui tulipani. Un evento climatico che ha distrutto tutto e che ha costretto la Cascina ad annullare l’evento floreale previsto per la settimana seguente.
Il video straziante che ha fatto il giro del web
Triste l’annuncio su Facebook direttamente dalla pagina ufficiale della Cascina Savino nella quale comunica il rimborso del biglietto che in molti avevano già acquistato per partecipare alla raccolta dei 4 Tulipani di Puglia. I sostenitori vogliono contribuire non volendo il rimborso, molti infatti hanno già dimostrato la volontà di non voler restituito nulla.