I fiori possono essere davvero molto strani: stiamo per mostrarti alcune delle specie più stravaganti ed insolite in cui tu possa mai esserti imbattuto.
Oltre ad appagare la nostra vista, i fiori sono in grado di contribuire al buonumore di tutti i componenti della casa. La profumazione gradevole che irradiano, i colori sgargianti, la funzionalità in veste di complementi d’arredo: queste sono solamente alcune delle motivazioni per cui vale davvero la pena scegliere di tenere piante in casa.
Potrebbe trattarsi di piante grasse da posizionare in giardino o in balcone (la cui coltivazione richiederebbe pochissimi sforzi), o di piante da attenzionare con maggior frequenza, quale la petunia (qui ti avevamo fornito alcuni suggerimenti su come farla fiorire al meglio).
A prescindere dalla specie su cui dovesse ricadere la tua scelta, sappi questo: avere la dimora piena zeppa di piante, oltre che un piacere per gli occhi, sarà un vero e proprio toccasana per il buonumore. Quando non saprai proprio come impiegare il tempo, del resto, potrai sempre decidere di dedicarti alla cura delle tue piante (cambiandogli il vaso, o magari rinnovando il terriccio).
Ma tra quante tipologie di fiori diversi ci è consentito scegliere? E soprattutto, siamo sicuri di conoscere alla perfezione tutte le famiglie che esistono al mondo? La risposta alla suddetta domanda, ovviamente, non può che essere negativa. Nel proseguo dell’articolo, a tal proposito, ti elencheremo le caratteristiche di alcune specie di fiori che non hai mai visto in vita tua (fidati, non sono così comuni come penseresti a primo impatto!).
Se credi di conoscere tutte le tipologie di fiori esistenti al mondo, preparati a ricrederti sulla questione. Molte delle piante di cui è pieno zeppo il pianeta, nella fattispecie, sono assolutamente sconosciute ai più. Per quanto tu creda di essere ferrato sull’argomento, le tipologie che stiamo per elencarti non mancheranno di portare alla luce le tue lacune in fatto di giardinaggio.
A partire dall’Aro Titano; una pianta tipica dell’Indonesia, il cui fiore presenterebbe una particolarità di cui, ne siamo certi, non hai mai sentito parlare in vita tua: una volta sbocciato, esso non smette più di crescere. L’Aro Titano più grande mai allevato, proprio in virtù di questa peculiarità, era persino arrivato a sfiorare l’altezza dei 3 metri.
Da non trascurare la singolarità delle Pitcher Plants. Si tratta di piante carnivore che presentano un corpo estremamente profondo, la cui forma ricorda quella di una caraffa (da qui l’appellativo “pitcher“). Esse sono note soprattutto per la loro capacità di attirare le loro prede – quali mosche e altri insetti vari – mediante la brillantezza delle cavità del corpo, oltre che tramite il nettare.
E come non menzionare l’affascinante Pianta del bacio? Questo fiore – il cui nome effettivo è Psychotria Elata – viene soprannominato così a ragion veduta. Le tipiche labbra rosse che valgono alla pianta l’appellativo di “bacio”, in realtà, sono brattee: foglie modificate che si sviluppano prima che il fiore, di colore bianco, giunga a maturazione. Diffuse nelle foreste pluviali dell’America del Centro e del Sud, queste piante sono state a lungo impiegate dagli indigeni per scopi curativi.
Le ultime due piante su cui vale la pena concentrarsi sono la Vite di Giada e l’Ophrys apifera. Senza ombra di dubbio, per quanto tu possa essere ferrato in tema di giardinaggio, è impossibile che ti sia capitato di imbatterti in fiori simili in vita tua.
La prima di queste è diffusa nelle foreste pluviali delle Filippine e si fa notare proprio per il suo color azzurro intenso. Con una lunghezza che può addirittura oltrepassare i 21 metri, essa presenta dei fiori a grappoli con boccioli a forma di artiglio (alcuni dei quali superano persino i 3 metri).
Quanto all’Ophrys apifera, questa pianta è celebre per la sua impressionante capacità mimetica. La forma, non a caso, ricorda proprio quella di un’ape. Una tecnica che l’Ophrys apifera, esperta nell’arte del mimetismo, impiega per attirare il suo impollinatore. Le api, convinte di essersi imbattute in un esemplare con cui accoppiarsi, tendono infatti a posarsi sulla suddetta pianta, per poi allontanarsene deluse (ma non prima di aver “fatto il pieno” di polline).
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…
E' scattato l'allarme nei confronti delle spezie più gettonate nella preparazione di dolci e piatti…