Firenze si sta mostrando sempre più come esempio virtuoso da imitare, almeno per ciò che riguarda i rifiuti e la loro gestione
Firenze città circolare, questo è lo slogan dell’impegno che il capoluogo toscano profonde nel far diventare la città sostenibile, e soprattutto circolare. Per chi non ne fosse ancora a conoscenza, la differenza tra economia lineare e circolare è stata teorizzata parecchi decenni fa, ma solo in tempi recenti si è compresa la reale esigenza di implementare la circolarità ed eliminare la linearità. Questi processi riguardano la vita di un prodotto, dalla fase di produzione, a quella della distribuzione, a quella del consumo, ed infine il suo diventare rifiuto, che finisce inevitabilmente nella discarica.
Mentre invece il modello circolare riporta alla fase produttiva quella del fine vita. Dunque un prodotto non diventa rifiuto, ma viene riciclato per diventare qualcos’altro, evitando sprechi, ed anche evitando di intasare le discariche, dannose all’economia ed anche alla salute dell’uomo.
In realtà questo esempio virtuoso non ha inventato nulla di eclatante per la gestione ottimale dei rifiuti. Ha implementato anche i sistemi digitali per la mappatura e la gestione dei punti di raccolta, ma non è stato questo a fare la differenza. In soli due anni, dal 2020 al 2022, il riciclo è passato da poco più del 53% al 55%. Con una punta prevista per il 2023 del 62% dei rifiuti della raccolta stradale. Il segreto non lo è in realtà. È solo che Firenze ha deciso di puntare energie e risorse sulla gestione dei rifiuti urbani. Sia migliorando le tecniche di raccolta, che inserendo delle sanzioni reali per le trasgressioni. E sembra proprio che funzioni. La città riesce a riciclare il 73% della raccolta porta a porta.
A questo punto qualcuno potrebbe fare un’obiezione comprensibile e realistica. Firenze, rispetto a Roma e Milano o Napoli, è una città più piccola ed anche più semplice da gestire per certi versi. Ciò non significa che anche altre situazioni più complesse potrebbero essere affrontate investendo sempre maggiori risorse. Anche se non risolvendo la situazione, almeno migliorando dei panorami urbani che ormai sembrano delle discariche a cielo aperto, con pericoli anche per la salute pubblica.
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…