È per distacco la spiaggia più pericolosa al mondo. Sembra un posto incantevole per le vacanze ed invece ci sono rischi ed insidi di ogni tipo.
La spiaggia più pericolosa al mondo fa venire voglia di visitarla e di starci sdraiati sopra, perché a prima vista può sembrare un paradiso tropicale in cui l’unica cosa che manca, in mezzo alla natura incontaminata, è un bel cocktail da gustare fresco, o della frutta esotica. Ma dopo avere letto che cosa vi aspetta nel caso in cui decidiate di visitarla cambierete quasi certamente idea. Perché questo eden terrestre è in realtà un inferno travestito da paradiso.
Si tratta dell’isola di Fraser, in Australia. È qui, nel selvaggio Queensland, nel nord-est del territorio australiano, che si trova quella che viene considerata all’unanimità l’isola di Fraser. Nota in lingua aborigena locale come K’gari, questa isola ha la particolarità di essere la più grande costituita da sola sabbia in tutto il mondo. Da più di trent’anni fa parte della lista dei patrimoni dell’umanità stilata dall’Unesco. Si può raggiungere l’isola di Fraser e la sua spiaggia più pericolosa sul pianeta mediante traghetto o con un volo charter che compie una apposita tratta.
In questo posto non esistono strade asfaltate ma soltanto sentieri sabbiosi. Per gli spostamenti è richiesto per forza un veicolo 4×4 altrimenti si rimarrà impantanati nella sabbia e nel fango. E facciamo bene attenzione a non farci cogliere dall’alta marea. Con l’alta marea si rischia seriamente di vedere il proprio mezzo inghiottito dalle acque dell’Oceano Pacifico.
Come se non bastasse, la fauna locale è costituita da varie specie di iguana, serpenti, lucertole e rane. E non mancano i ragni, tutti velenosi e spesso di grosse dimensioni, per una cosa impensabile da vedere dalle nostre parti. E poi, dal momento che ci troviamo in Australia, non possono mancare i dingo. Ovvero la caratteristica razza canina locale tipica di quelle latitudini. L’isola di Fraser ne è densamente popolata e ci sono diversi branchi la cui presenza può rappresentare una potenziale minaccia per l’uomo.
Esiste anche un precedente in tal senso, con un ragazzo non ancora maggiorenne che scomparve nel 2001 e che venne poi ritrovato senza vita. Il corpo presentava numerosi segni che avevano portato le autorità del posto a collegare la sua tragica morte come conseguenza di un attacco di dingo. Come ciliegina sulla torta infine ecco una gran varietà di meduse velenose, alcune delle quali con tentacoli lunghissimi e che possono raggiungere anche i 15 metri o anche più di lunghezza.
Una delle specie di meduse presenti qui è la cosiddetta cubomedusa. Chiamata anche “vespa di mare” o “medusa scatola”, è nota pure con la denominazione scientifica di Chironex fleckeri. E manco a dirlo, è ritenuta una delle meduse più velenose che esistano. Il contatto con i tentacoli scatena violentissime irritazioni con un dolore lancinante ed immediato ed il suo tocco può essere anche mortale.
Ma il suo segno distintivo e che subito balza agli occhi è costituito dalla grandezza. Questa medusa è veramente grossa e può arrivare ad avere le dimensioni di un pallone da pallacanestro. E dulcis in fundo, ecco anche i vari polpo dagli anelli blu, coccodrilli che riescono a nuotare pure nell’oceano e gli immancabili squali. Troveremo questo e tanto altro ancora qualora decidessimo di fare un bagno, a patto che le onde alte come minimo un paio di metri ce lo consentiranno.
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