Il WWF un vademecum sui comportamenti da attuare nel momento in cui ci si trova a stretto contatto con una foca monaca.
Probabilmente sono davvero poche le persone che nella loro vita hanno avuto la fortuna ed il privilegio di osservare questo animale selvatico da vicino. La foca monaca in passato veniva utilizzata come animale da esposizione in quanto più facilmente addomesticabile della foca generica. Questa particolare specie di mamifero pinnipede vive anche sulla terra, ed è stato considerato in grave pericolo di estinzione a causa dell’attività antropica e delle interferenze che l’essere umano ha posto al suo habitat naturale e allo sviluppo della specie.
Dagli anni Ottanta ad oggi sono iniziate numerose campagne nel Mediterraneo, habitat prediletto di questo mammifero, allo scopo di tentare una ripopolazione. Che evidentemente ha avuto successo, in quanto si sono iniziati ad osservare diversi esemplari sulle coste del Mediterraneo in particolare in Calabria. Questa è una fase molto delicata per il processo di ripopolazione, dunque è bene che la specie venga tutelata dalle attività dell’uomo. Nel caso in cui si avvisti una foca monaca lungo le spiagge o in acqua, non si deve cedere alla tentazione di avvicinarsi troppo. È un animale selvatico e in quanto tale non vuole disturbo.
Il vademecum del WWF
Per proteggere la foca monaca dal turismo estivo e dunque la possibile interferenze, il WWF ha steso un vademecum ad hoc sui comportamenti che turisti, villeggianti o semplicemente passanti devono seguire per preservare al meglio l’incolumità dell’animale.
Tanto per cominciare, se si avvista la foca monaca, mantenersi a una distanza non inferiore a 50 metri. Evitare in ogni modo che altre persone o animali si avvicinano troppo. Contattare immediatamente i gruppi, quali ad esempio il WWF, che si occupano della tutela dell’animale, e dare specifiche il più possibile corrette e dettagliate sull’avvistamento.
Anche nel caso in cui ci si renda conto che l’animale può essere ferito o in difficoltà, il WWF consiglia di non intervenire ma contattare immediatamente le autorità competenti. È consigliato fare foto o video per dare maggiori dettagli a chi si occupa della tutela della foca monaca, sempre rispettando la distanza di sicurezza. Non frapporsi tra lo spazio della spiaggia e lo spazio del mare. La foca monaca ha bisogno di avere libero il tragitto per poter passare dalla terraferma all’acqua a suo piacimento.
La foca monaca in estinzione
Data la scarsità di esemplari successivi ai censimenti degli scorsi decenni, la foca monaca è stata ritenuta un animale a grave rischio di estinzione. Nell’Ottocento e nella prima metà del Novecento le foche venivano uccise a colpi di fucile o arpionate per l’utilizzo della loro pelle o perché considerate competitrici dei pescatori. Fortunatamente, in seguito a numerose campagne di ripopolazione, negli ultimi anni il suo status è passato da grave pericolo a pericolo moderato. Ciò non significa che questa specie sia fuori da tutti i rischi. Dato che è stato l’uomo e il principale responsabile della sua quasi estinzione, è l’uomo stesso che ha nelle sue mani la responsabilità della vita di questa specie.