Un terremoto il 20 marzo del 1731 distrusse Foggia: il bilancio fu drammatico più di mille vittime ed edifici crollati.
Un devastante terremoto il 20 marzo 1731 ha colpito duramente Foggia. Questo terribile terremoto provocò quasi duemila vittime e distrusse molti palazzi.
Erano le 5 di mattina, quando la terra iniziò a tremare. L’intensità del terremoto fu pari al IX grado della scala Mercalli.
Il terremoto
Era la mattina del 20 marzo 1731, quando un terribile terremoto provocò enormi danni e provocò mille morti nella città di Foggia e diverse centinaia di vittime nelle campagne. Anche se l’epicentro fu registrato diversi chilometri più a sud verso Stornara o Stornarella. Intorno alle 5 di mattina molte persone furono, dunque, colte dal terremoto mentre dormivano e lo scenario che si presentò davanti ai loro occhi fu drammatico.
Un database Macrosismico Italiano del 2004 ha ricostruito con precisione quali sono state le dieci città più colpite dal terremoto, ordinate in base all’intensità della scossa. Cerignola 9, Foggia 9, Canosa di Puglia 8-9, Orta Nova 8-9, Borgo Tressanti (frazione di Cerignola 8-9), Ascoli Satriano 8, Molfetta 8, Orsara di Puglia 8, Barletta 7-8, Bisceglie 7-8.
Questi i dati ottenuti attraverso l’utilizzo della scala Mercalli. Questa è una scala di valutazione dell’intensità del terremoto. Come funziona? Si osservano i danni prodotti sulle persone e cose. Non richiede l’utilizzo di strumenti di misurazione e quindi può essere utilizzata anche per classificare terremoti avvenuti molto tempo fa, servendosi di descrizioni scritte. I valori vanno da una scale da 1 a 12 vengono indicati con i numeri romani.
Nel caso del terremoto di Foggia si va da una scala XII (rovinosa) ad una di IX (distruttiva) in base alle zone sopra citate.
Altri eventi registratosi
Altri terremoti hanno colpito duramente la zona. Il terremoto della Daunia nel 1631 di intensità pari a Mw (Magnitudo di momento) 6.0. Colpiti il settore meridionale del Tavoliere con epicentro localizzato ad Ascoli Satriano.
Il terremoto della Capitanata del 1627, di intensità pari a Mw 6,7. Il bilancio fu terribile anche in questo caso: migliaia di morti, anche se l’epicentro era localizzato molto più a Nord, nell’estremo settore settentrionale del Tavoliere, tra San Severo e Lesina.
Di quel martedì Santo del 20 marzo 1731 ci restano le testimonianze, come riporta la redazione Bonculture, scritte da Pasquale Manerba canonico della cattedrale di Foggia e pubblicate nel 1798: “Memorie sulle origini della città di Foggia e sua Maggiore Chiesa” e il poema di Vincenzo Maria Morra pubblicato nel 1734: “Delle ruine di Foggia penitente“.