Una vicenda di responsabilità sociale quella del celebre alpinista Yvon Chouinard, fondatore dell’azienda Patagonia, specializzata in abbigliamento sportivo e da esterni
“Speriamo che questo influenzi una nuova forma di capitalismo che non si risolva con pochi ricchi e un sacco di poveri, stiamo cedendo la massima quantità di denaro a persone che stanno lavorando attivamente per salvare questo pianeta”. Queste le parole con cui Chouinard ha commentato al New York Times la sua decisione radicale. Cedere la propria azienda di successo nel settore tessile ad un’associazione no profit che si occupa della salvezza del pianeta tramite la lotta al cambiamento climatico.
Pur se perfettamente inserito nel modello di imprenditore statunitense, Chouinard ha raggiunto la consapevolezza di ciò che sovente manca agli imprenditori: la responsabilità sociale su come agiscono. Ed il proprietario della “Patagonia” si è reso conto quanto chi tiene in mano le fila del mercato possa influenzare le sorti del mondo, ed anche il proprio destino.
Patagonia, la fondazione e l’azienda no profit che ne ereditano i profitti
La Patagonia è specializzata in abbigliamento da alpinismo e da esterni. Chouinard è stato un alpinista prima che imprenditore. Insieme a Royal Robbins, è un precursore dell’arrampicata libera e senza chiodi, per mantenere intatte le caratteristiche della roccia. E questo ha cambiato la cultura della scalata tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Dopo la fondazione di Patagonia, marchio tra i più importanti al mondo, Chouinard si è distinto sin da subito per la sua sensibilità ambientalista e responsabilità nei confronti dei lavoratori – valori che dovrebbero andare sempre a breaccetto – anche in un’epoca in cui il green non andava ancora di moda.
“Tutti i dipendenti hanno bisogno di orari flessibili per poter andare a fare surf quando ci sono le onde giuste o a sciare quando c’è la neve, o poter stare a casa ad accudire un bambino con l’influenza”, ha dichiarato. Per cui l’ultima ‘impresa’ non è affato un colpo di testa improvviso, ma la proseuzione di azioni portate avanti nel tempo sempre fedele agli stessi valori.
Tutte le azioni di voto dell’azienda saranno date al fondo Patagonia Purpose Trust, creato appositamente per proteggere i valori dell’azienda, e tutte le azioni senza diritti di voto sono state date a Holdfast Collective, un’organizzazione no-profit dedicata alla lotta contro la crisi ambientale. In un messaggio Chouinard spiega: “Invece di estrarre valore dalla natura e trasformarlo in ricchezza per gli investitori, useremo la ricchezza creata dalla Patagonia per proteggere la fonte di tutta la ricchezza”. Le azioni sono valutate circa 3 miliardi di dollari, su cui la famiglia pagherà 17,5 milioni di dollari di tasse.