Il foraging è l’arte di cercare il cibo negli habitat naturali: si tratta di un’attività praticata da uomini e animali da migliaia di anni.
Un vero e proprio stile di vita per molte persone in tutto il mondo, in tanti infatti fanno affidamento sulle risorse naturali che li circondano per sostenere sé stessi e le loro famiglie: stiamo parlando del foraging o foraggiamento, un concetto che appunto non è assolutamente una novità.
Il foraging, dunque, è qualcosa che l’uomo lo pratica fin dagli albori della civiltà, ma che ora sta anche tornando a essere di tendenza da parte di molte persone. Nel corso della storia dell’umanità, è stato uno dei modi principali con cui fino allo sviluppo dell’agricoltura chiunque ha provato a procacciarsi il necessario per la propria sopravvivenza.
Nulla sembra essere cambiato se questa pratica è ancora molto diffusa in tante culture in giro per il mondo. Questo avviene soprattutto in quelle aree rurali o remote dove le fonti alimentari commerciali sono limitate.
Ci sono zone della terra dove questa pratica è spesso la principale fonte di cibo ed è anche un vero e proprio stile di vita. Ma al contempo, anche nei Paesi industrializzati prende sempre più piede questo modo di fare.
Il foraggiamento, in sostanza, consiste nella ricerca di cibo in habitat naturali come foreste, campi e specchi d’acqua. Si tratta in particolare di raccogliere, in base alla stagione, piante selvatiche, frutta, noci, semi. Anche la fauna, nello specifico piccoli animali come pesci, uccelli e insetti, fa parte del procacciamento di cibo utilizzando questo modello.
Chi pratica il foraging deve avere una certa conoscenza delle piante commestibili e sapere dove trovarle è fondamentale per poi sopravvivere. Si tratta di competenze specifiche che sono spesso tramandate di generazione in generazione ovvero possono essere apprese attraverso l’esperienza e la sperimentazione.
Uno dei vantaggi del foraging è quello di permettere a chi lo pratica nella quotidianità di avere una dieta varia e stagionale. Del resto, siamo perfettamente consapevoli che rispetto all’alimentazione abbiamo spesso modelli sbagliati. Oggi chi pratica il foraggiamento mangia solitamente tutto ciò che è disponibile nel suo ambiente. E dunque può variare l’alimentazione nel corso dell’anno.
Qualcosa di ben diverso dunque rispetto alla tipica dieta occidentale, che si basa in larga misura su alimenti lavorati e confezionati, che sono perciò disponibili nel corso di tutto l’anno. Si consumano cibi più freschi e nutrienti, perché spesso vengono consumati subito dopo il raccolto e si fa ricorso a diete ben bilanciate, utilizzando anche cibi energetici che sono naturali.
Un altro vantaggio riguarda la sostenibilità, alla base del foraging: no dunque a fonti alimentari commerciali, che richiedono pratiche agricole intensive, pesticidi e altre sostanze chimiche dannose. Procurarsi il cibo nel proprio ambiente naturale e senza danneggiare l’ecosistema fa anche sì che si crei un forte legame con la terra e l’ambiente circostante.
Tutto ciò è una sfida quotidiana, che richiede tempo e fatica, ricerca costante e forza di volontà, oltre a – come già abbiamo avuto modo di sottolineare – un certo livello di conoscenza e abilità, e anche di praticità. Alcune piante e animali selvatici possono essere tossici se consumati, per cui il consumo di un cibo piuttosto che di un altro deve essere attento e consapevole.
Se si è principianti o non si ha una sviluppata coscienza alimentare, può essere difficile identificare i pericoli nel consumo di prodotti naturali. Chi pratica foraging deve anche usare un certo tipo di accortezze: non è sempre facile evitare di danneggiare l’ambiente o disturbare gli habitat della fauna selvatica.
La ricerca del cibo dunque è davvero complessa e infine ci sono anche delle regole da rispettare: vi sono diverse aree del mondo dove il foraging è espressamente vietato oppure viene regolamentato in senso restrittivo. Anche per tale ragione, prima di provarne la pratica, è necessario informarsi sulla legislazione vigente e sulle normative pertinenti.
Nonostante queste sfide, l’attività continua a essere popolare e anzi la sua diffusione è in aumento in molte parti del mondo, guadagnando una certa notorietà anche tra le popolazioni urbane e suburbane. Si tratta, di fatto, di un tentativo delle persone di riconnettersi con la natura, adottando abitudini alimentari più sostenibili e sane. Va per la maggiore, da questo punto di vista, l’avvicinarsi all’alimentazione vegana.
La diffusione anche in zone non propriamente rurali ha fatto emergere laboratori e corsi di foraggiamento, presenti oramai in molte città. A questo si aggiungono delle app dedicate che contribuiscono a identificare le piante commestibili nella propria zona. Il foraging, dunque, è diventato uno stile di vita e una tendenza che riguarda e coinvolge sempre più persone.
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