Esiste in Francia una sorgente naturale sotterranea su cui si narrano tante leggende: un luogo assolutamente da visitare.
Chi ama viaggiare è sempre alla ricerca di nuovi luoghi da visitare, luoghi magari incantati e affascinanti in cui vale la pena recarsi. Esistono anche località e territori, disseminate in tutto il Pianeta, avvolti dal mistero che attraggono migliaia di turisti.
Tra questi impossibile non citare la Fosse Dionne, una sorgente naturale sotterranea che si trova nel territorio di Tonnerre, comune nel centro-est della Francia. A rendere speciale questa sorgente è la sua origine.
Fosse Dionne, la sorgente naturale sotterranea avvolta nel mistero
A Tonnerre, un piccolo comune della regione francese della Borgogna, si trova uno dei luoghi più affascinanti del Pianeta. Stiamo parlando delle Fosse Dionne, sorgente carsica che viene alimentata dall’acqua piovana che filtra dalle rocce calcaree.
Ma perché è così particolare questa sorgente? Per diversi motivi. Il primo, che colpisce una volta arrivati sul posto, è il cambiamento di colore dell’acqua che si presenta con un intenso blu-verde. A questo si aggiunge anche la profondità della misteriosa sorgente: ad oggi non si conosce a quanti metri sia il fondale tanto che in molti l’hanno ribattezzata come “pozzo senza fondo”.
Nel corso degli anni alcuni sub hanno provato ad immergersi per studiare la composizione della Fosse Dionne e capire quanto fosse profonda, ma alcuni di loro, purtroppo, hanno perso la vita. Per evitare ulteriori incidenti mortali, sono state introdotte delle norme sulle immersioni. Oltre alla profondità, a rendere complicata la missione sono i cunicoli di cui si compone la sorgente carsica. L’ultimo a provare l’immersione è stato nel 2019 Pierre-Éric Deseigne che ha raggiunto gli 80 metri, ma senza individuare il fondo, rimasto, dunque, inesplorato.
Le origini e le leggende
Misteriose anche le origini del luogo, su cui si sono susseguite varie leggende. Si narra che in tempi antichi la fontana fosse considerata sacra e venerata tanto che il suo nome derivi dalla parola “Divona”, ossia “Divino”. Essa veniva sfruttata per l’approvvigionamento d’acqua dell’Oppidum di Tornodurum, successivamente nacque poi il comune di Tonnerre.
Nel 1758, la sorgente venne modificata e trasformata in un lavatoio con la costruzione della struttura circolare ancora presente e la galleria di colonne attorno per le lavandaie. Quasi 200 anni più tardi, nel 1920, venne dichiarato monumento.
Per quanto riguarda le leggende, c’è chi crede che questo sia una sorta di portale verso altri mondi. Altri, invece, sostengono che nel fondale inesplorato vivano serpenti giganti che custodiscono le sue profondità.