Fotovoltaico, in condominio quali regole si devono seguire per installarlo?

Sempre più persone hanno deciso di acquistare per la propria casa dei pannelli fotovoltaici. Ma il condominio può vietarli?

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Pannelli fotovoltaici – Pixabay – Ecoo.it

Il problema di vivere in un condominio è che spesso risulta difficile eseguire lavori senza arrecare disturbo agli altri abitanti o danni all’edificio. Per questo motivo, in rete si discute spesso del quesito: è possibile installare pannelli fotovoltaici in un condominio? E in caso affermativo, quali sono le condizioni necessarie per farlo?

La giurisprudenza ha affrontato l’argomento diverse volte, esaminando anche la possibilità di impugnare la deliberazione dell’assemblea che esprime un parere negativo sull’installazione dei pannelli solari richiesta da uno dei condomini, vietando quindi l’opera. Vediamo in dettaglio la questione.

Pannelli solari, le regole in condominio

Il Codice civile prevede una norma specifica per l’utilizzo del fotovoltaico all’interno di condomini. In particolare, la legge consente l’installazione di sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili per servire unità abitative singole all’interno del condominio, sia sul tetto che su altre superfici comuni idonee, come il lastrico solare, o anche su parti di proprietà individuale del proprietario interessato.

Pertanto, in base al Codice civile, un condomino che desidera dotare la propria abitazione di pannelli solari può farlo installando l’impianto su una parte comune dell’edificio, come il tetto o il lastrico, senza richiedere l’approvazione dell’assemblea se non vi sono modifiche alle parti comuni coinvolte.

Se l’installazione dell’impianto fotovoltaico sulle parti comuni potrebbe avere un impatto significativo su di esse, le cose cambiano. Secondo la stessa disposizione di legge menzionata in precedenza, quando sono necessarie modifiche alle parti comuni, il proprietario interessato deve informare l’amministratore indicando il contenuto specifico e le modalità di esecuzione dell’intervento.

In tal caso, l’assemblea può imporre modalità alternative di esecuzione o stabilire precauzioni per proteggere la stabilità, la sicurezza e il decoro architettonico dell’edificio, nonché ripartire l’uso del lastrico solare e delle altre superfici comuni, mantenendo le diverse forme di utilizzo. Questo richiede un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno il 2/3 del valore dell’edificio. In pratica, se l’installazione dei pannelli richiede modifiche significative come la rimozione di ostacoli architettonici, il condomino deve informare l’amministratore che convoca l’assemblea per valutare il progetto del fotovoltaico.

L’assemblea può imporre modalità alternative di esecuzione dei lavori, obbligare il proprietario a seguire determinate regole di precauzione per evitare danni all’edificio o stabilire una ripartizione del lastrico, del tetto o di altre parti comuni in cui verranno installati i pannelli, in modo da non interferire con l’uso comune della proprietà. Ad esempio, l’assemblea può assegnare una porzione specifica del tetto dove i pannelli possono essere installati. Inoltre, l’assemblea può subordinare l’esecuzione del progetto alla prestazione, da parte del proprietario interessato, di una garanzia adeguata per eventuali danni. La stessa maggioranza di voti è richiesta anche per questo.

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Come si può dedurre dalle considerazioni espresse finora, ogni condomino ha il diritto di installare pannelli solari su una parte comune, purché ciò non modifichi la destinazione d’uso del bene comune o lo snaturi. L’assemblea condominiale, quindi, non può opporsi ingiustificatamente all’installazione di impianti fotovoltaici, ma può soltanto imporre alcune prescrizioni sulla modalità di installazione, solo se questo comporta una modifica della parte comune.

Questo principio è stato confermato dalla Corte di Cassazione, la quale ha stabilito che, se l’installazione non richiede la modifica delle parti condominiali, il condomino non è tenuto a darne avviso all’amministratore e l’eventuale parere negativo dell’assemblea è irrilevante. Tuttavia, se l’opera richiede lavori più invasivi, l’assemblea può imporre limiti e cautele, compreso il pagamento di una cauzione.

In ogni caso, l’assemblea può negare l’installazione di pannelli solari soltanto se il condomino non presenta il progetto all’assemblea e si propone di eseguire lavori che comportano modifiche alle parti comuni. In tale circostanza, è legittima la delibera con cui il condominio nega l’autorizzazione per l’installazione di un impianto fotovoltaico ad uso personale su una porzione del lastrico o del tetto dell’edificio.